BASKET

Nba: Golden State travolge Chicago, Bucks e Lakers ko

La sfida tra le due prime va alla formazione di Kerr, che vince 119-93 con 40 punti di Curry. I campioni perdono 122-113 contro Bston, gialloviola ko con Minnesota

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Nella notte Nba, Golden State si aggiudica la sfida tra le due prime e batte 119-93 i Chicago Bulls con 40 punti di Steph Curry. Crollano, invece, i Bucks e i Lakers: i campioni in carica cedono 122-113 all'overtime a Boston, mentre i gialloviola perdono 107-83 in casa contro Minnesota. Sorridono Phoenix e Dallas, che battono rispettivamente Memphis (119-94) e Spurs (123-109), Brooklyn Nets ok contro i Pelicans: 120-112

GOLDEN STATE WARRIORS-CHICAGO BULLS 119-93
Se neanche la capolista ad Est, in questo avvio di stagione trascinata dai super Zach LaVine e DeMar DeRozan, riesce a battere gli Warriors, allora pensare di fermare Curry e compagni diventa complicatissimo. Nella sfida tra prime nella Western e nella Eastern Conference ha la meglio la formazione di Kerr, che domina tra il secondo e il terzo periodo (63-33) e di fatto vince con un quarto d'anticipo. Nel 119-93 finale spiccano i 40 punti di un ottimo Steph Curry, che trova 9 triple (sulle 17 tentate) e un 15/24 complessivo al tiro con un solo libero preso e realizzato. Da solo, il fenomeno di Golden State realizza un punto in meno rispetto a LaVine e DeRozan, che mettono a referto rispettivamente 23 e 18 punti in una non eccellente serata al tiro, soprattutto per l'ex San Antonio (4/13). Per gli Warriors è l'undicesimo successo in dodici gare, mentre i Bulls perdono la vetta ad Est e scivolano al terzo posto.

BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS 122-113
Milwaukee soffre l'assenza di Giannis Antetokounmpo, lotta ma perde all'overtime a Boston. Il greco non scende in campo per i campioni in carica e i Celtics, trascinati da un super Schroder da 38 punti e un ottimo Jayson Tatum (doppia doppia con 27 punti e 11 rimbalzi), ne approfittano obbligando i Bucks all'overtime dopo il 108-108 dei tempi regolamentari e dominando (14-5) nei cinque minuti supplementari. Finisce 122-113, con Boston che continua la risalita: è la quarta vittoria nelle ultime cinque partite, con lo score ora in perfetta parità tra successi e sconfitte (6-6). Altra serata da dimenticare, invece, per i campioni Nba, che perdono per la settima volta in 13 incontri nonostante sette giocatori in doppia cifra: il migliore è Portis con 22 punti, seguito da Allen (21) e da Jrue Holiday (17 con 13 rimbalzi).

LOS ANGELES LAKERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 83-107
Brutto ko interno per i Lakers, che perdono 107-83 contro Minnesota con un terzo quarto da brividi. Se all'intervallo lungo i Lakers sono avanti di 5 punti (49-44), ad inizio ripresa i gialloviola entrano in un momento di blackout e ad approfittarne sono i Timberwolves che, trascinati da Towns e Russell, trovano un clamoroso parziale di 40-12 che sorprende Los Angeles, che non riesce più a rientrare. Ancora senza LeBron James, l'attacco brancola nel buio: Anthony Davis (22 punti) e Russell Westbrook (20) sono troppo soli in una squadra senza nessun giocatore in doppia cifra ad eccezione dell'ex Pelicans e dell'ex Okc, con un disastroso Carmelo Anthony (solo un tiro da tre su 12 tentativi complessivi). I Timberwolves, invece, passano grazie, oltre a Towns e Russell che mettono a referto rispettivamente 29 e 22 punti, anche alla doppia cifra raggiunta da Reid (12) e Beverley (11). Minnesota torna a vincere dopo sei partite di fila, per i Lakers è il sesto ko su 13 match.

MEMPHIS GRIZZLIES-PHOENIX SUNS 94-119
Phoenix non si ferma più: a Memphis arriva la settima vittoria consecutiva, e la notizia è il dirompente 119-94 con cui i detentori della Western Conference si sbarazzano di una delle sorprese di inizio stagione, che crolla però per la terza volta nelle ultime quattro partite. I vicecampioni in carica dominano in lungo e in largo e all'intervallo lungo sono già avanti di 19 punti (62-43). L'ottima uscita dai blocchi ad inizio secondo tempo fa il resto: l'ultimo quarto è solo accademia in vista del 119-94 finale, nel quale spiccano i 17 punti di Crowder e di Devin Booker, entrambi a referto anche con 5 rimbalzi, e la doppia doppia di Chris Paul che trova 15 punti e 12 assist, in una serata in cui Phoenix manda sette giocatori in doppia cifra. Il solito Ja Morant (26 punti e 12 rimbalzi) non basta invece ai Grizzlies, ora a quota 6 vittorie e 6 sconfitte.

NEW ORLEANS PELICANS-BROOKLYN NETS 112-120
James Harden e Kevin Durant trascinano Brooklyn, che passa 120-112 a New Orleans e ottiene la nona vittoria in tredici partite, superando i Chicago Bulls al secondo posto in classifica ad Est. In un match in cui a decidere la sfida sono in particolare l'ottimo avvio (66-59 all'intervallo lungo) e un discreto terzo quarto (29-24), la differenza la fanno proprio il Barba e KD, che insieme mettono a referto più della metà (67) dei punti realizzati dai Nets. L'ex Houston ne trova addirittura 39 con 12 assist, raggiunti con un ottimo 11/18 al tiro e addirittura 6 triple su 10, mentre Durant realizza 28 punti con 3/3 dall'arco e numeri al tiro (11/17) praticamente identici ad Harden. Bene anche Harris con 24 punti, mentre i Pelicans, nonostante i sei giocatori in doppia cifra e la doppia doppia di Valanciunas (20 punti e 12 rimbalzi) perdono ancora: è il dodicesimo ko in tredici partite.

SAN ANTONIO SPURS-DALLAS MAVERICKS 109-123
Un super Luka Doncic trascina Dallas nella vittoria per 123-109 sugli Spurs. Lo sloveno trova una strepitosa tripla doppia con 32 punti, ottenuti con 6 triple e 11/23 al tiro, 12 rimbalzi e 15 assist. Numeri che valgono la vittoria per i Mavericks in una serata in cui anche Porzingis tocca quota 32: 64 punti in due sui 123 complessivi di squadra, in un match di fatto finito già prima dell'ultimo quarto. Dallas, infatti, chiude i primi 36' con 102-77 che toglie ogni speranza di rimonta a San Antonio, che riesce solo a rendere meno amara la sconfitta. L'ultimo a lottare tra le fila degli uomini di Popovich è Vassell, unico dei suoi a firmare almeno 20 punti in una serata in cui sono comunque in sette ad andare in doppia cifra). Solo Brunson e Finney-Smith, tra le fila di Dallas, superano invece di 10 punti: nessun problema in una serata con una strepitosa partita da parte di Doncic e Porzingis. Dallas continua la risalita: è ora terza insieme a Denver e Utah. San Antonio, invece, incassa l'ottavo ko in 12 partite.

DENVER NUGGETS-ATLANTA HAWKS 105-96
Quarta vittoria di fila per Denver, che contro Atlanta centra l'ottavo successo in dodici incontri e aggancia al terzo posto ad Ovest Utah e Dallas. Alla Ball Arena finisce 105-96 per i Nuggets, che allungano ad inizio partita e ad inizio ripresa con due parziali da +7 (32-25 e 30-23) e con un super Nikola Jokic. L'Mvp della scorsa regular season mette a referto una tripla da 22 punti, 19 rimbalzi e 10 assist, con un 10/22 al tiro e una sola conclusione dall'arco realizzata sulle 8 tentate. Numeri che vanificano il contribuito del sempre presente Trae Young per Atlanta: 30 punti, 5 rimbalzi e 9 assist. Inutili anche i 26 di Collins, soltanto 2 punti per Danilo Gallinari, che in uscita dalla panchina trova solo un canestro dentro l'area. La crisi degli Hawks continua: è il nono ko in tredici partite e l'ottavo nelle ultime nove, solo Orlando e Detroit hanno fatto peggio ad Est.

CHARLOTTE HORNETS-NEW YORK KNICKS 104-96
Charlotte vince ancora: 104-96 a New York e secondo successo di fila. Gli Hornets superano i Knicks grazie ad una super rimonta: gli ospiti, infatti, partono forte e chiudono il primo quarto sul +16 (34-18), ma il 62-42 combinato tra secondo e terzo periodo permettono ai padroni di casa di mettere la testa avanti e contenere il tentativo di recupero nei 12 minuti conclusivi. Ai Knicks non bastano i 26 punti di Kemba Walker, che mette a referto 3 assist e 3 rimbalzi con 9/19 al tiro e 4/9 dall'arco. Bridges ed Hayward, rispettivamente con 24 e 22 punti, guidano Charlotte, che aggancia Boston al nono posto ad Est e rientra in zona play-in estromettendo, seppur momentaneamente, i campioni in carica di Milwaukee.

OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 105-103
Quarta vittoria di fila per Oklahoma, che respinge il tentativo di aggancio in zona play-in di Sacramento e vince 105-103 a meno di due secondi dalla sirena conclusiva. Fino ad allora, infatti, è completa parità, con un 103-103 che vede i Kings rimontare il -14 (62-48) di metà gara. Proprio quando l'overtime sembra inevitabile, Dort ruba palla e realizza il canestro del 105-103, mentre la tripla di Hield del possibile 106-105 non va a segno. Il canadese mette a referto 22 punti, gli stessi del connazionale Gilgeous-Alexander e uno in più per Barnes, che non riesce a guidare Sacramento verso la grande rimonta nonostante anche l'ottimo contributo di Holmes, in doppia doppia con 16 punti e 14 rimbalzi. Per i Thunder è il quinto successo in undici partite, ma le ultime gare danno l'idea di un'Okc diversa così come Sacramento, al quarto ko consecutivo.

CLEVELAND CAVALIERS-DETROIT PISTONS 98-78
Con una vittoria mai davvero in discussione, Cleveland batte 98-78 i Detroit Pistons e centra l'ottavo successo in tredici partite, agganciando Philadelphia al quarto posto della Eastern Conference con lo score di 8-5. I Cavs partono forte e chiudono la prima metà di gara avanti di 11 punti (52-41), poi doppiano gli ospiti nel terzo periodo (22-11) e gestiscono nel finale. Nel secondo match senza Sexton, Cleveland passa grazie al trio composto da Garland, Osman e Mobley: rispettivamente 21, 17 e 16 punti (gli stessi di Jerami Grant per Detroit). Per i Pistons, invece, è il nono ko in undici partite: è il peggior score ad Est e il terzo peggiore di tutta l'Nba dopo quelli di Houston e New Orleans.

HOUSTON ROCKETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 92-104
Portland si conferma in zona play-in ad Ovest battendo 104-92 Houston, sempre più in fondo alla Western Conference. Al Toyota Center, è la parte centrale di gara a fare la differenza: se i Blazers, dopo 12 minuti, sono avanti solo di un possesso (30-27), tra il secondo e il terzo periodo arriva un distacco di 11 punti che giustifica il risultato finale, con i Rockets che non riescono ad entrare e trovano la magrissima consolazione di aggiudicarsi gli ultimi 12 minuti (25-23). Il top scorer del match, seppur con percentuali non esaltanti al tiro (6/16), è Damian Lillard, che mette a referto 4 triple sulle 9 tentate con anche 4 liberi. Tra le fila di Houston, invece, il migliore è Porter con 18 punti, con Christian Wood (8 punti e 15 rimbalzi) più votato al sacrificio che non alla fase di realizzazione.

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