BASKET

Nba, Brooklyn implacabile in trasferta: Clippers ko. Vincono Melli e Gallinari

I Nets allungano a sei la serie di partite vinte, tutte fuori casa, battendo Leonard e compagni 112-108. Buona serata per i due azzurri nelle vittorie di Pelicans e Hawks

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I Nets continuano la risalita ai vertici della Nba: sesta vittoria consecutiva (tutte in trasferta) per Brooklyn, che grazie soprattutto a un Harden da 37 punti e 17 rimbalzi batte 112-108 i Clippers. Bene gli italiani: Melli (3 punti) in campo negli ultimi 17’ per New Orleans, che batte Boston all’overtime 120-115, Gallinari firma 12 punti nel 123-115 di Atlanta su Denver. Serata vincente anche per Raptors, Bucks, Knicks, Magic e Cavs.

afp

LOS ANGELES CLIPPERS-BROOKLYN NETS 108-112

Si chiude con la sesta vittoria in altrettante gare la lunga trasferta dei Nets, che nonostante l’assenza dell’infortunato Kevin Durant espugnano per la seconda volta consecutiva lo Staples Center, stavolta contro i Clippers, dopo la vittoria ai danni dei Lakers. Non è una passeggiata, comunque, per Brooklyn, che rischia anche di capitolare dopo aver raggiunto anche il +15 nella prima metà dell’ultimo quarto: i 34 punti di Paul George e i 29 di Kawhi Leonard (che raccoglie anche 13 rimbalzi) sono infatti sufficienti a riportare in parità L.A. sul 108-108, ma a 11 secondi dalla fine ci pensa l’ex di serata, DeAndre Jordan, a segnare il tap-in decisivo dopo la tripla sbagliata da Kyrie Irving (18 i punti dell’ex Cavs e Celtics). Nel possesso successivo, Leonard commette fallo in attacco su un James Harden che oltre a 37 punti e 11 rimbalzi mostra grandi progressi anche in difesa e Brooklyn mette così il sigillo su una vittoria che la porta a mezza partita da Philadelphia, leader ad Est.

NEW ORLEANS PELICANS-BOSTON CELTICS 120-115 ot

C’è anche Nicolò Melli fra i protagonisti della bella vittoria in rimonta dei Pelicans: dopo essere stata sotto anche di 24 punti nel corso del terzo periodo, la squadra allenata da Stan Van Gundy riesce infatti prima a forzare il supplementare, con un ultimo periodo dal parziale di 34-21, e poi dà la sterzata decisiva nei cinque minuti extra. Melli gioca, senza pause, i 17 minuti dell’ultimo quarto e dell’overtime: non benissimo dal punto di vista realizzativo (3 punti, 1/7 con tentativi solo dalla distanza), molto meglio da quello dell’intensità in difesa, e se il suo plus-minus arriva a +18 non è di certo un caso. A guidare in attacco New Orleans ci pensano Brandon Ingram, che firma 33 punti con la bomba che vale il +3 a 33 secondi dal termine del supplementare, e Zion Williamson, che registra l’ormai consueta doppia-doppia, questa volta da 28 punti e 10 rimbalzi. Dall’alra parte, i Celtics cadono per la quarta volta nelle ultime sei uscite, nonostante 32 punti di Jayson Tatum (che con uno splendido floater a 2 decimi dalla sirena del quarto periodo porta le due contendenti all’overtime) e 25 di Jaylen Brown.

ATLANTA HAWKS-DENVER NUGGETS 123-115

Se Melli finalmente torna a farsi notare in quel di New Orleans, Danilo Gallinari conferma il suo impatto dalla panchina per gli Hawks, che anche grazie ai suoi 12 punti segnati in 21 minuti sul parquet (stavolta con meno forzature rispetto alle ultime uscite) batte una Denver che continua a mostrarsi decisamente incostante. Il miglior giocatore sul parquet per Atlanta è comunque il solito Trae Young: prestazione mostruosa per il prodotto di Oklahoma University, con 35 punti, 15 assist e 6 rimbalzi a tabellino, oltre a un ottimo 4/7 dalla distanza. Molto bene, accanto a lui, anche Clint Capela (22 punti e 10 rimbalzi) e John Collins (12+11). Diventano così inutili i 30 punti di Jamal Murray (reduce dai 50 inflitti a Cleveland due giorni prima), anche perché Nikola Jokic non va oltre i 15 punti con 5/15 dal campo, e la doppia-doppia registrata grazie a 10 rimbalzi vale solo per le statistiche.

TORONTO RAPTORS-PHILADELPHIA 76ERS 110-103

Attenzione ai Raptors: ci hanno messo un po’ per abituarsi a giocare ‘in casa’ alla Amalie Arena di Tampa, in Florida, ma ora gli uomini guidati da Nick Nurse sono sopra ‘quota 500’ e promettono di risalire ulteriormente nelle prossime settimane. Vittima della nona vittoria nelle ultime dodici della squadra canadese è Philadelphia, che cade a sua volta dopo due successi consecutivi nonostante i 28 punti di Ben Simmons, tornato dopo due gare di assenza per infortunio, e la doppia-doppia da 25 punti e 17 rimbalzi di un Joel Embiid che però tira con un pessimo 6/20 dal campo (il suo monte punti è arricchito dai 12 tiri liberi a segno). Dall’altra parte, infatti, Fred VanVleet e Pascal Siakam firmano 23 punti a testa, e Chris Boucher ne segna 17 dalla panchina, con un plus-minus pazzesco da +32 (lo stesso di Terence Davis, che però si ferma a 8 punti). Toronto sale così a 16 vinte e 15 perse in stagione, scavalca Boston e si porta al quinto posto nella Eastern Conference.

MILWAUKEE BUCKS-SACRAMENTO KINGS 128-115

Vittoria con il cambio automatico per i Bucks, che provano a sfruttare il calendario per riprendersi dal momento negativo: a cadere sotto i colpi di Giannis Antetokounmpo e compagni sono i Kings sempre più in crisi, al loro settimo ko di fila. Quasi superfluo constatare come ‘The Greek Freak’ sia il migliore in campo: 38 punti, 18 rimbalzi e 4 assist per lui, in poco più di 33 minuti sul parquet (minutaggio limitato complice il garbage time finale). Accanto a Giannis c’è anche un Khris Middleton da 32 punti e Sacramento può davvero poco: non bastano i 23 del rookie Tyrese Halliburton, anche perché la prestazione dei primi due terminali offensivi, De’Aaron Fox e Buddy Hield, è piuttosto incolore (13 punti a testa, anche se Fox mette a tabellino 10 assist). E la zona playoff si fa sempre più lontana, anche quest’anno.

NEW YORK KNICKS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 103-99

Si chiude con una sconfitta, la numero 24 in 31 partite giocate, l’avventura di Ryan Saunders da capo allenatore dei Timberwolves: al Madison Square Garden vincono, seppur soffrendo, i Knicks, grazie soprattutto alla doppia-doppia da 25 punti e 17 rimbalzi di Julius Randle e ai 21 di R.J. Barrett, mentre dall’altra parte non bastano 27 punti e 15 rimbalzi di Karl-Anthony Towns per conquistare il successo e salvare il proprio allenatore dal licenziamento. Saunders aveva assunto l’incarico il 9 gennaio di due anni fa, prendendo il posto di Tom Thibodeau (che siede proprio sulla panchina di New York): chiude la sua prima esperienza da capo allenatore con un record complessivo di 43 vinte e 94 perse. Il favorito per la sua successione è Chris Finch, attualmente ai Raptors come assistente di coach Nurse: l’annuncio è atteso nella giornata di lunedì.

ORLANDO MAGIC-DETROIT PISTONS 105-96

Continua la risalita dei Magic, che sfruttano l’ambiente di casa (e il minimo tifo nell’arena consentito dalle limitazioni anti-Covid) per ottenere il terzo successo consecutivo contro la peggior squadra della Eastern Conference. A dominare la scena è il duo europeo composto da Nikola Vucevic ed Evan Fournier: il montenegrino segna 37 punti (con 14/27 dal campo) e raccoglie 12 rimbalzi, il francese flirta con la tripla-doppia firmando 29 punti, raccogliendo 7 rimbalzi e distribuendo altrettanti assist. Troppo per dei Pistons che, vista l’assenza di Delon Wright (resterà fuori per due settimane per uno stiramento all’adduttore) possono contare solo su Jerami Grant: l’ex di Sixers, Thunder e Nuggets segna 24 punti, ma dietro di lui c’è il vuoto.

CLEVELAND CAVALIERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 101-117

Non è proprio il match clou della serata quello che vede affrontarsi due squadre nei bassifondi delle rispettive conference, ma quella della Rocket Mortgage FieldHouse di Cleveland è comunque una partita godibile, discretamente equilibrata per larghi tratti prima dell’affondo finale di Okc, che spezza una serie di tre sconfitte di fila. Il migliore in campo è senza dubbio Shai Gilgeous-Alexander: 31 punti e 9 assist a tabellino per l’ex Clippers, con 9/15 dal campo e nessun errore nei tre tentativi dalla distanza. In casa Cavs, oltre ai soliti Collin Sexton (27 punti) e Jarrett Allen (26, con 17 rimbalzi) si fa notare anche Darius Garland, autore di 21 punti, ma arriva lo stesso la decima sconfitta consecutiva, che compromette ormai quasi definitivamente la stagione.

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