LE INDAGINI

Gravi responsabilità del pilota sulla morte di Bryant

Zobayan disorientato ai comandi: disse che stava risalendo a 1220 metri di altezza quando invece puntava verso il suolo

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Dall'ultimo report pubblicato dal National Transportation Security Board sull'incidente dell'elicottero aereo che la mattina del 26 gennaio ha causato la morte di Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre 7 persone, emergerebbero una serie di errori del pilota, Ara Zobayan, morto anche lui nell`incidente. Innanzitutto Zobayan, 50 anni, pilota esperto della compagnia decise di alzarsi in volo nonostante una fitta nebbia avvolgesse la zona.

Il veivolo che accompagnava Bryant, la figlia e il resto dei passeggeri al torneo di basket a Thousand Oaks, si sarebbe dovuto alzare alle 9.45 ma Bryant chiese di anticipare la partenza dall'`aeroporto John Wayne di Orange County per assistere ad altri match del campionato. L'elicottero si è così alzato alle 9.06 in quanto Zobayan ritenne le condizioni non peggiorate rispetto alle giornate precedenti quando alcuni voli furono cancellati.

Dal rapporto emerge come Zobayan fosse disorientato ai comandi tanto da aver riferito alla torre di controllo che stava risalendo a 1220 metri di altezza quando invece puntava verso il suolo. "Durante la discesa finale il pilota, rispondendo a una domanda della torre di controllo, ha detto che stava salendo di quota quando invece stava scendendo - si legge nel report della Ntsb lungo 1700 pagine -. Quando un pilota è confuso su altezza e accelerazione soffre di illusione somatogravica".

L'elicottero si schiantò a 296 chilometri l'ora contro una collina. Nell'impatto, oltre a Kobe Bryant, la figlia Gianna e il pilota Ara Zobayan, sono morti John, Keri e Alyssa Altobelli, Christina Mauser, Sarah e Payton Chester. L'autopsia sul corpo del pilota aveva escluso presenza di droga e alcol nel suo sangue. La conclusione dell'indagine è prevista per il prossimo anno.

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