Nba: gli Spurs di Belinelli superano anche Golden State, Denver prima a Ovest

Nona vittoria consecutiva per San Antonio, che si impone 111-105 sui campioni in carica, Jokic decisivo nel successo per 114-105 su Boston

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Aggancio effettuato nella Western Conference. I San Antonio Spurs di Marco Belinelli (9 punti) centrano la nona vittoria consecutiva e superano i Golden State Warriors 111-105. Del ko dei campioni in carica ne approfitta Denver che, trascinata dal solito Jokic, piega Boston 114-105 e si porta al primo posto a Ovest. Tutto facile per Toronto, che schianta New York 128-92, mentre Miami supera OKC 116-107 e compie un passo importante verso i playoff.

SAN ANTONIO SPURS-GOLDEN STATE WARRIORS 111-105
Qualcuno provi a fermare i San Antonio Spurs, se ci riesce. Nona vittoria consecutiva per Marco Belinelli (9 punti e 2 rimbalzi) e compagni che, nella notte, piegano nientepopodimeno che i campioni in carica di Golden State 111-105. Nemmeno il ritorno in campo di Kevin Durant è in grado di interrompere la striscia positiva degli Speroni, entrati già da qualche settimana in pieno clima playoff. All'AT&T Center va in scena il solito spettacolo firmato DeMar DeRozan-LaMarcus Aldridge: il primo chiude con 26 punti e 9 rimbalzi, mentre il secondo aggiunge una doppia doppia da 23 punti e 13 rimbalzi. Per Golden State, priva di DeMarcus Cousins e con Andrew Bogut al suo posto in quintetto, non bastano i 25 punti di Steph Curry e i 24 di KD35. Una sconfitta dolorosa per i campioni Nba in carica (47-22), visto che il contemporaneo successo di Denver su Boston regala il primo posto nella Western Conference a Jokic e compagni, insieme proprio con Golden State. È addirittura quinta, invece, San Antonio (42-29), che solo qualche settimana fa si trovava invischiata nella lotta per l'ottavo posto.

BOSTON CELTICS-DENVER NUGGETS 105-114
Aggancio effettuato. I Denver Nuggets superano i Boston Celtics al TD Garden 114-105 e si portano al primo posto della Western Conference, insieme con i Golden State Warriors, sconfitti dai San Antonio Spurs. Una gara emozionante quella contro con i biancoverdi, soprattutto per Isaiah Thomas, tornato a sfidare la sua ex squadra e accolto con grande calore dal pubblico di casa. A rubare la scena, però, è ancora una volta Nikola Jokic, autore di una prova da incorniciare: 21 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e un eccellente 9/14 al tiro. A questo, si aggiungono i 20 punti di Will Barton e i 16 di Gary Harris. Ai Celtics, che si sciolgono nel finale dopo essere arrivati agli ultimi 12 minuti in perfetta parità (80-80), non basta la solita prova stellare di Kyrie Irving, che chiude con 30 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 4 palle recuperate. Grazie a questa vittoria, Denver (47-22) è matematicamente certa di un posto ai prossimi playoff, mentre Boston (43-28) resta in quinta posizione a Est, alle spalle di Indiana.

TORONTO RAPTORS-NEW YORK KNICKS 128-92
Se New York giocasse sempre contro i Los Angeles Lakers, sarebbe la prima squadra della Nba. Purtroppo per coach Fizdale, però, ce ne sono altre 28 ed è qui che il giochino inizia a complicarsi. I Toronto Raptors, infatti, riportano immediatamente alla realtà i Knicks, impartendogli una sonora lezione: 128-92 il punteggio finale. Match mai in discussione, con i padroni di casa che scappano via già nel primo quarto, e chiudono all'intervallo lungo sul rassicurante +19. Toronto dilaga poi nella ripresa, con ben 8 uomini in doppia cifra, che non fanno per nulla rimpiangere l'assenza di Kawhi Leonard, tenuto precauzionalmente a riposo. Democraticamente vengono ripartiti punti e possessi: il migliore è Jeremy Lin, che ne mette 20 uscendo dalla panchina, a cui si aggiungono i 19 Pascal Siakam e i 15 (con 6 rimbalzi e 8 assist) di Kyle Lowry. Per New York, invece, il miglior marcatore è Allonzo Trier, che ne mette 22 in uscita dalla panchina. Toronto (50-21) prova a ridurre le distanze dai Bucks, portandosi a due partite e mezzo dal primo posto a Est, mentre New York (14-57) resta la squadra con il peggior record di tutta la lega.

OKLAHOMA CITY THUNDER-MIAMI HEAT 107-116
Brutta sconfitta per gli Oklahoma City Thunder, che alzano bandiera bianca contro Miami, lanciata verso i playoff a Est. Alla Chesapeake Energy Arena, la squadra di coach Billy Donovan gioca una pallacanestro sottotono, come testimonia lo scarso contributo dalla panchina: solo 10 i punti dai subentrati. Sta proprio qui la differenza visto che, al contrario, Miami ne fa un proprio punto di forza, raccogliendo la bellezza di 67 punti dal supporting cast. Senza lo squalificato Russell Westbrook, OKC si aggrappa ai 31 punti (con 9 rimbalzi) di Paul George e alla doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi di Jerami Grant, ma non basta. Miami, invece, si affida a due grandi veterani: Goran Dragic gioca una partita perfetta da 26 punti e 11 assist, mentre Dwyane Wade, a cui il pubblico di casa riserva una bellissima standing ovation, ne mette addirittura 25. Con questa sconfitta, OKC (42-29) si fa superare in quinta posizione dai lanciatissimi San Antonio Spurs, mentre Miami (34-36) aggiunge mezza partita di vantaggio su Orlando in ottica playoff.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-INDIANA PACERS 106-98
I timori e le incertezze per l'infortunio di CJ McCollum vengono subito spazzati via in casa Trail Blazers (43-27). Nella notte, infatti, Portland supera un avversario impegnativo come Indiana 106-98, con una grande prova di forza. A non far rimpiangere l'essenza del proprio compagno di merende, ci pensa Damian Lillard, che gioca una partita impeccabile, da vero leader, chiudendo con un ricco bottino da 30 punti e 15 rimbalzi. Indiana, a sua volta falcidiata dagli infortuni e non certo nel suo periodo migliore, non riesce a reggere l'urto e crolla anche sul -21, cercando, senza riuscire a trovarla, una difficile rimonta nel finale. Portland, però, può contare anche prezioso contributo di Jusuf Nurkic (18 punti e 11 rimbalzi), che chiude in doppia doppia e permette di difendere il quarto posto a Ovest dall'assalto dei lanciatissimi San Antonio Spurs. Ai Pacers, invece, non bastano i 28 punti con 10 rimbalzi di Myles Turner e i 15 di Bojan Bogdanovic. Nonostante la sconfitta, Indiana (44-27) resta la quarta forza della Eastern Conference, complice il contestuale ko di Boston, piegata dai Denver Nuggets di Nikola Jokic.

CLEVELAND CAVALIERS-DETROIT PISTONS 126-119
Vittoria a sorpresa per i Cleveland Cavaliers, che superano i lanciatissimi Detroit Pistons 126-119. Un successo del tutto inatteso, che arriva nel segno di due giovani giocatori, chiamati al difficilissimo compito di provare a raccogliere l'eredità lasciata da LeBron James in estate: Cedi Osman e Collin Sexton. Il turco chiude con 21 punti, 4 rimbalzi e 6 assist, mentre il rookie ne mette addirittura 27, proseguendo nel suo ottimo periodo di forma. In totale sono sette gli uomini in doppia cifra per i Cavs, con Nik Stauskas che ne aggiunge 17 e Brandon Knight che ferma il proprio tassametro a quota 16. Detroit, che deve fare i conti con l'assenza di Blake Griffin, invece, si affida alla doppia doppia del solito Andre Drummond (21 punti e 21 rimbalzi), ma non basta. Una sconfitta che non modifica la situazione di classifica per i Pistons (36-34), che restano al sesto posto a Est, con una partita piena di vantaggio nei confronti dei Nets. Diciottesima vittoria stagionale, invece, per Cleveland, che mette Chicago nel mirino.

WASHINGTON WIZARDS-UTAH JAZZ 95-116
Tutto facile per gli Utah Jazz che, contro Washington, calano il poker, trovando la loro quarta vittoria consecutiva: 116-95 il punteggio finale. Match mai in discussione, con gli ospiti che prendono subito il comando delle operazioni senza più voltarsi indietro e aggiudicandosi ogni singola frazione. Il miglior marcatore è, come al solito, Donovan Mitchell (19 punti per lui), a cui si aggiunge la doppia doppia da 14 punti e 14 rimbalzi del gigante francese Rudy Gobert, fresco di nomina di miglior giocatore della settimana a Ovest. Per Washington, invece, si spegne la fiamma di Bradley Beal, che non riesce a volare ancora una volta sopra quota 40 punti, ma si ferma a 15, con 2 rimbalzi e 2 assist. Senza i canestri della propria principale bocca da fuoco, la squadra di Scott Brooks non riesce a reggere l'urto: a nulla servono i 19 punti di Jabari Parker, il miglior marcatore tra le fila dei capitolini. Utah (41-29) resta in settima posizione a Ovest, alle spalle di Spurs e Thunder, mentre Washington (30-41) è undicesima est, dietro Orlando e Charlotte, ma fuori dalla lotta playoff.

DALLAS MAVERICKS-NEW ORLEANS PELICANS 125-129 (OT)
Ci è voluto un overtime ai New Orleans Pelicans per riuscire a battere i Dallas Mavericks, nella notte in cui Dirk Nowitzki scrive una pagina di storia Nba, superando una leggenda come Wilt Chamberlain. All'American Airlines Center finisce 129-125 per New Orleans, che si aggrappa al solito Julius Randle, che raccoglie 11 dei suoi 30 punti finali negli ultimi 3 minuti dei tempi regolamentari e, praticamente da solo, riesce a forzare l'extra time. Alla super prestazione dell'ex Los Angeles Lakers, si aggiungono la quinta tripla doppia consecutiva di Elfrid Peyton, che chiude con 19 punti 10 rimbalzi e 11 assist, e i 20 punti in 21 minuti sul parquet di Anthony Davis, che trova il modo di fornire il proprio contributo alla causa e di interrompere la striscia negativa di sei sconfitte consecutive per i Pelicans. Festa rovinata, dunque, per i Mavs, incappati nella tredicesima sconfitta nelle ultime 15 partite giocate. A nulla serve la prestazione monumentale di Luka Doncic, anche lui in tripla doppia: 29 punti, 13 rimbalzi e 10 assist per il giovanissimo fuoriclasse sloveno.

PHOENIX SUNS-CHICAGO BULLS 101-116
Colpo esterno dei Chicago Bulls, che si aggiudicano la sfida tra due squadre che non hanno più nulla da chiedere alla propria stagione. Alla Talking Stick Resort Arena finisce 116-101 per i Tori, che superano 116-101 i Phoenix Suns nel segno di Robin Lopez. Il centro di Chicago gioca una partita maiuscola, chiudendo con 24 punti, a cui aggiunge anche 7 rimbalzi, con un eccellente 11/14 al tiro. A questo, si sommano anche i 34 punti della coppia LaVine-Markkanen: 17 a testa per l'ex Minnesota Timberwolves e per il finlandese. Niente da fare, invece, per Phoneix, che si aggrappa ai suoi migliori giocatori: Devin Booker chiude con 25 punti (tirando però con un pessimo 9/24 dal campo e un ancora peggiore 1/8 dall'arco), così come DeAndre Ayton, che raccoglie anche 12 rimbalzi, chiudendo ancora una volta in doppia doppia. Chicago (20-52) resta al terzultimo posto a Est e interrompe la striscia negativa, trovando il terzo successo nelle ultime 10, mentre termina il momento 'positivo' di Phoenix (17-55), che vanta un record di 5 vittorie e 5 sconfitte nelle ultime 10.

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