Nba, Milwaukee sorpassa Boston

Il greco sfiora la tripla doppia nel successo per 123-116 dei Bucks, i Trail Blazers si impongono 137-140 al termine di una partita infinita

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Milwaukee si riprende il fattore campo grazie alla vittoria in gara-3. Al TD Garden di Boston finisce 123-116 per i dominatori della regular season, trascinati dai 32 punti, 13 rimbalzi e 8 assist di Antetokounmpo. A Ovest, Portland si porta sul 2-1 contro Denver grazie alla vittoria per 140-137, arrivata al termine di una partita infinita, decisa solo al quarto overtime. 41 punti di McCollum, mentre ai Nuggets non basta la tripla doppia di Jokic.

BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS 116-123 (serie 1-2)
Giannis Antetokounmpo rimette le cose a posto. Dopo la sconfitta casalinga in gara-1, arriva la seconda vittoria consecutiva per i Milwaukee Bucks, che si riprendono immediatamente il vantaggio del fattore campo e si portano sul 2-1 nella serie di semifinale di Conference contro i Celtics. Al TD Garden di Boston, gara-3 si chiude sul punteggio di 123-116 in favore dei dominatori della regular season al termine di un match equilibrato per larghi tratti e deciso solo in un terzo quarto letteralmente dominato dagli ospiti (40-31). A trascinare Milwaukee al successo è, ancora una volta, il solito Giannis Antetokounmpo. Dopo le grandi difficoltà di gara-1, in cui era stato sapientemente contenuto da un eroico Al Horford, il 'Greek Freak' sembra avere capito come attaccare il piano difensivo studiato da coach Brad Stevens e come abbattere il muro biancoverde. Il greco sfiora la tripla doppia, chiudendo con una prova da 32 punti, 13 rimbalzi e 8 assist, a cui aggiunge anche 3 stoppate e 2 recuperi, dimostrandosi determinante su entrambi i lati del parquet. Il candidato MVP ha letteralmente banchettato nel pitturato di Boston, seminando il panico sotto i tabelloni: 8/12 in area e 16/22 ai liberi. A fare la differenza, però, sono anche i compagni di Antetokounmpo: Khris Middleton aggiunge 20 punti e 5 rimbalzi, mentre George Hill si supera, chiudendo con 21 punti e un impressionante 9/12 al tiro. Per i Celtics, invece, nonostante una serata positiva dalla lunga distanza (16/40 dall'arco), risultano decisive le 18 palle perse, che hanno fruttato la bellezza di 28 punti agli avversari. Impressionante, poi, la differenza dei punti nel pitturato: 52-24 in favore dei Bucks, che non hanno trovato alcuna resistenza da parte della difesa di Boston, impeccabile in gara-1. Il migliore tra le fila dei biancoverdi è Kyrie Irving, che chiude con 29 punti (8/22 dal campo e 2/8 da tre), ai quali si aggiungono anche i 20, con 11 rimbalzi, di un nervosissimo Jayson Tatum, che si è beccato anche un fallo tecnico per proteste nei confronti degli arbitri, giudicati fin troppo in favore degli ospiti. Cresce così l'attesa per gara-4, sempre a Boston, in cui i Celtics proveranno a riportare la serie nuovamente in parità.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-DENVER NUGGETS 140-137 (4OT) (serie 2-1)
Esistono partite diverse da tutte le altre. Partite che, come gara-3 tra Portland Trail Blazers e Denver Nuggets, finiscono di diritto negli annali della pallacanestro. Ci sono voluti 68 minuti (di tempo effettivo) per decretarne il vincitore: l'unico precedente nei playoff risale addirittura al 1953 tra Boston Celtics e Syracuse Nationals (111-103). Impossibile provare a descrivere e raccontare tutte le emozioni di una sfida per certi versi leggendaria, decisa solo dopo quattro overtime. Un susseguirsi di colpi di scena, di sorpassi e contro-sorpassi fino al 140-137 del quarto supplementare, che permette a Portland di difendere il fattore campo, compiere un'impresa storica e portarsi sul 2-1 nella serie. Un successo dal peso specifico enorme e dall'importanza capitale, sia dal punto di vista pratico (Portland difende il fattore campo, strappato con la vittoria in gara-2 al Pepsi Center), che psicologico, visto che questa gara-3 rischia di lasciare strascichi nella testa (e nei corpi) dei giocatori. Soprattutto in quella di Nikola Jokic e Paul Millsap, protagonisti (loro malgrado) in negativo nel finale: il serbo, che comunque gioca una partita encomiabile, sbaglia il tiro libero che costringe Denver a inseguire, mentre l'ex Atlanta Hawks si fa intercettare la rimessa a meno di 3 secondi dall'ultima sirena, regalando la palla della vittoria ai Blazers. Al di là dell'errore dalla lunetta nel finale, è impossibile rimproverare qualcosa a Nikola Jokic, che resta sul parquet 65 minuti e chiude con una tripla doppia da stropicciarsi gli occhi: 33 punti, 18 rimbalzi e 14 assist (ma anche 8 palle perse). Meglio di lui in termini realizzativi tra le fila dei Nuggets, fa solo Jamal Murray, che chiude con 34 punti, conditi da 9 rimbalzi e 5 assist. A trascinare i Blazers, invece, ci pensa un ispiratissimo CJ McCollum, che chiude con 41 punti ed eguaglia il proprio massimo in carriera nei playoff. 18 di questi arrivano nei tempi supplementari, il dato più alto negli ultimi 20 anni. Alla prova monstre del numero 3, si aggiungono i 28 di Damian Lillard e la doppia doppia da 18 punti e 15 rimbalzi di Enes Kanter. A rubare la scena a tutti, alla fine, è però Rodney Hood, che realizza la bellezza di 7 punti (sui 19 totali) nel quarto overtime, stroncando le resistenze di Nuggets e mandando i titoli di coda sulla partita di playoff più lunga e combattuta degli ultimi 65 anni.

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