I Bucks battono 117-89 Indiana, i gialloviola cadono 128-104 contro Denver. Oklahoma, priva di Gallinari, sconfigge i Clippers
Nelle cinque partite della notte Nba c'è margine per scrivere la storia. Toronto, infatti, batte Dallas dal -30 e firma la più grande rimonta del decennio: i Raptors, sotto 83-53, si impongono 110-107. Milwaukee batte 117-89 Indiana, vittoria facile anche per Boston su Charlotte. Doppia caduta per Los Angeles: i Lakers, senza James, perdono 128-104 contro Denver; i Clippers sono sconfitti in Oklahoma dai Thunder, privi di Gallinari.
MILWAUKEE BUCKS-INDIANA PACERS 117-89
Giannis Antetokounmpo va a un assist dalla tripla doppia, realizzando 18 punti e 19 rimbalzi, e Milwaukee (27-4) rovina il ritorno di Malcolm Brogdon al Fiserv Forum: l'ex Bucks, accolto dagli applausi e da un video-tributo, va comunque in doppia doppia, con dieci punti e altrettanti assist. La squadra con il record migliore della Nba va sul 56-55 con un layup di Donte DiVincenzo poco prima dell'intervallo e non lascia più il comando delle operazioni: Milwaukee rifila a Indiana un 58-34 di parziale nella ripresa e un 48-34 di punti nel pitturato, centrando la 21esima vittoria in 22 partite. Indiana (20-10) si deve accontentare dei 19+18 rimbalzi di Domantas Sabonis.
LOS ANGELES LAKERS-DENVER NUGGETS 104-128
Non è, e non può essere, la stessa cosa. Ci sono dei Lakers con LeBron James e dei Lakers senza LeBron James. La star dei gialloviola non gioca per un problema al torace, lasciando i compagni in balia di Denver, seconda forza della Western Conference (20-8). Scarso il gioco di squadra di Los Angeles (18 canestri derivanti da assist, contro i 31 degli ospiti), che perde 19 palloni, quasi il doppio rispetto agli avversari. L'attacco dei Lakers è tutto sulle spalle di Anthony Davis, ma nemmeno i 32 punti e 11 rimbalzi dell'ex Pelicans possono molto, se non c'è un supporting cast all'altezza: solo Kyle Kuzma, infatti, va in doppia cifra per i losangelini, troppo lenti in attacco come dimostrano anche i nove punti in contropiede (Denver ne realizza 22). Per i Lakers (24-6) è la terza sconfitta di fila, mentre i Nuggets, sulla base di questi numeri, volano nel finale a +26, guidati nel punteggio da Paul Millsap (21 punti), e centrano il sesto successo consecutivo.
TORONTO RAPTORS-DALLAS MAVERICKS 110-107
Con qualche giorno di anticipo, Babbo Natale porta alla Nba la rimonta del decennio. Toronto, infatti, batte Dallas pur essendo a -30 (83-53) a 2.55 minuti dalla fine del terzo quarto. Si tratta del primo ribaltone da un così ampio svantaggio in questa decade: per trovare un'impresa simile si deve tornare al 2009, quando Sacramento beffò Chicago. Strepitosa la produzione offensiva canadese nell'ultimo quarto: 47 punti che portano la firma soprattutto di un Kyle Lowry inarrestabile (32 punti, 10 assist, 8 rimbalzi, con 12/23 al tiro) e di seconde linee come Chris Boucher e Rondae Hollis-Jefferson, che chiudono rispettivamente con 21 e 18 punti. Due triple di Davis e Lowry danno il -10 (93-83) ai canadesi e la Scotiabank Arena comincia a credere all'impossibile. Che diventa realtà: Dallas torna sul +1 a 30” dalla fine, Boucher risponde con una schiacciata e i texani (senza Luka Doncic) sbagliano l'ultimo tiro, chiudendosi le porte per una vittoria che sembrava in tasca. Migliori realizzatori per i Mavericks (19-10) Jalen Brunson (21 punti) e Kristaps Porzingis (19, tra cui una tripla sulla sirena prima dell'intervallo). I Raptors salgono a 21-8 nel bilancio vittorie-sconfitte.
OKLAHOMA CITY THUNDER-LOS ANGELES CLIPPERS 118-112
Non c'è Danilo Gallinari per un dolore alla caviglia sinistra, ma non manca mai la cattiveria e la voglia di lottare a questa Oklahoma (15-14), che rimonta per la terza volta di fila dal -18 e batte i Clippers (22-10) in una gara con protagonisti diversi ex. Il più atteso era Paul George, molto applaudito alla Chesapeake Energy Arena: le sue spalle dovrebbero reggere la squadra, anche perché non c'è Kawhi Leonard, tenuto a riposo da Doc Rivers. George, però, realizza solo 18 punti, con 6/17 dal campo. Fa meglio Lou Williams, 22+7 assist. Oklahoma ricuce gran parte del -18 già nel secondo quarto con il lavoro in area di Steven Adams (20+17 rimbalzi, è anche grazie al neozelandese che Okc surclassa 60-40 nel pitturato i Clippers) e i 32 punti di Shai Gilgeous-Alexander, altro ex della serata. I canestri decisivi sono però di Dennis Schröder, autore di 28 punti in totale, di cui la metà arrivata negli ultimi quattro minuti.