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Basket, Nba: LeBron rifila 40 punti a Zion, Milwaukee sbanca Toronto, Gallinari trascina Oklahoma

James vince la prima contro il rookie (29 punti): 118-109. I Bucks passano 108-97 in Canada, il Gallo ne fa 24 a Chicago

16 Mar 2021 - 10:57

Nelle gare della notte Nba uno dei piatti forti era la sfida tra i Lakers di LeBron James e i Pelicans di Zion Williamson: vincono i primi per 118-109 con 40 punti del Prescelto, mentre il rookie si ferma a 29. Buona prova per Nicolò Melli (11 punti). L'altro big match, Toronto-Milwaukee, vede prevalere i Bucks per 108-97. Danilo Gallinari miglior realizzatore di Oklahoma nel 124-122 dei Thunder a Chicago. Vittorie solide per Denver e Boston.

LOS ANGELES LAKERS-NEW ORLEANS PELICANS 118-109
La prima sfida tra LeBron James e Zion Williamson non poteva che chiudersi con grandi numeri individuali. Il Prescelto realizza 40 punti con un 17/27 dal campo, mentre il grande ex Anthony Davis ne sigla sì 21 ma con 6/21 al tiro (dominando però in difesa con 14 rimbalzi, sei stoppate e una rubata). La prima scelta del Draft sfiora il trentello (29) anche se quasi la metà dei suoi punti (13) arriva a cronometro fermo. I Pelicans possono comunque contare su un Brandon Ingram da 34 punti (12/20 dal campo, unico neo le sette palle perse). Partenza a razzo di Los Angeles, che vola sul 17-4 ma un break di 8-0 riporta NOLA a -5. Distacchi contenuti per tutta la partita, con i Lakers che nel primo tempo raggiungono solo un'altra volta la doppia cifra con una tripla di Danny Green (58-46), mentre in apertura di ripresa una bomba di James sigla il +14 (massimo vantaggio). Da qui in poi i Pelicans restano a stretto contatto fino ai possessi finali, in cui prevalgono la classe e l'esperienza di LeBron e Davis. Buona la prestazione di Nicolò Melli, autore di 11 punti in 27 minuti, con un 5/8 dal campo. In classifica, Lakers (44-12) sempre primi a Ovest, Conference in cui i Pelicans (25-33) sono decimi.

TORONTO RAPTORS-MILWAUKEE BUCKS 97-108
C'è profumo di finali di Conference alla Scotiabank Arena. Si affrontano infatti le due squadre che si sono giocate il titolo a Est nel 2019 e danno tutta l'impressione di volersi ripetere quest'anno. Milwaukee (50-8) spera in un finale diverso e questo blitz esterno è sicuramente un avvertimento in vista di un potenziale scontro ai playoff. Giannis Antetokounmpo realizza una corposa doppia doppia (19+19 rimbalzi) ma a tiro ha passato serate migliori (5/14) e così il miglior realizzatore dei Bucks è Khris Middleton con 22 punti, gli stessi di Pascal Siakam (autore di un 5/9 da tre). Sotto di 12 nel secondo quarto, Milwaukee è brava a rimontare e a superare lo scoglio psicologico dell'arena canadese, in cui ha perso tre volte su tre in quella finale che Antetokounmpo e compagni ancora maledicono. Toronto (42-16) non vuole essere da mano e inizia l'ultimo quarto con un break di 11-3, riportandosi a -5 (87-82) dalla squadra che sta dominando la lega, che però riallunga prima a +13 e poi a +14 con la tripla di George Hill e il canestro di Eric Bledsoe. La banda di coach Budenholzer diventa così imprendibile e ottiene il 18esimo successo in 20 partite. Toronto invece si ferma per la seconda volta in 19 gare e incassa un k.o. interno dopo più di un mese.

CHICAGO BULLS-OKLAHOMA CITY THUNDER 122-124
Un match che Oklahoma sembrava poter dominare (+24 nel corso del secondo quarto) si risolve nei secondi finali dopo una lotta punto a punto. E con Danilo Gallinari sempre grande protagonista: sua la schiacciata che riporta Okc avanti a -1'39, suoi 14 dei primi 20 punti di squadra. In pratica, Oklahoma inizia con un 20-2 solo grazie a un Gallo indiavolato che mette le prime quattro triple della serata. L'azzurro si calma con il passare dei minuti anche perché la difesa di Chicago comincia a lasciargli sempre meno spazio, ma non fa mai mancare il proprio apporto, chiudendo con 24 punti e il 50% dal campo. Nei minuti finali gli attori principali sono Chris Paul e Dennis Schröder. Il tedesco si rende protagonista di una grande giocata difensiva su uno scatenato Zach LaVine (41 punti) e ispira il layup di CP3 per il 117-114 a un minuto dal termine, aggiungendo nove punti personali nell'ultimo quarto. Okc colpisce ai liberi, LaVine riporta sotto i Bulls con due triple ma sbaglia quella del potenziale sorpasso allo scadere. I Thunder (36-22) si confermano una delle squadre più in forma della lega e hanno il fiato sul collo di Utah, quinta a Ovest; Chicago (20-39) è decima a Est.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-BOSTON CELTICS 106-118
Con l'ormai solita grande prestazione di Jayson Tatum, autore di 36 punti, Boston sbanca il Moda Center: il numero zero dei Celtics trova il decimo “trentello” stagionale e per la terza volta nelle ultime quattro gare realizza più di 35 punti. Dato ancora più importante: Tatum non si fa nessun giro in lunetta, tutti i suoi canestri arrivano dal campo (14/22). I suoi 26 punti nella ripresa permettono a Boston di costruirsi una leadership di +19 nell'ultimo quarto e Portland, per la terza gara consecutiva senza Damian Lillard, non può ribellarsi. Anche perché ai punti di Tatum si aggiungono i 24 di Jaylen Brown e un quintetto iniziale interamente in doppia cifra. Non bastano ai Trail Blazers i 28 punti e dieci assist per CJ McCollum (32 di media in queste ultime tre senza Lillard) e la solita abbondante doppia doppia di Hassan Whiteside (18+19 rimbalzi). Portland (26-33) lotta ancora per uno spot nei playoff a Ovest, Boston (40-17) insegue Toronto a Est.

DENVER NUGGETS-DETROIT PISTONS 115-98
Vittoria facile per Denver (40-18) contro i derelitti Pistons. I padroni di casa tirano con il 57.9% dal campo, di cui un ottimo 47.4% da tre. Il miglior realizzatore della partita è Jerami Grant, che trova il massimo in carriera siglando 29 punti. I suoi e i 16 punti di Nikola Jokic (meno dominante del solito sotto le plance, con cinque rimbalzi) aiutano Denver a rintuzzare il tentativo di rimonta di Detroit, che nel terzo quarto si era riportata dal -15 al -6 grazie alla tripla di Sviatoslav Mykhailiuk e ai liberi di Rose e Wood. Tornata prontamente sulla doppia cifra di vantaggio e veleggiando anche a +20, Denver conquista una vittoria tutto sommato tranquilla. I Nuggets, pur avendo dovuto attraversare periodi neri dal punto di vista dell'infermeria, pareggiano la miglior serie di 58 gare iniziali nella loro storia in Nba, che risaliva al 2019. Hanno una gara e mezzo di vantaggio sui Clippers e ora che stanno tornando a pieno regime saranno una bella gatta da pelare per tutti ai playoff.

INDIANA PACERS-CHARLOTTE HORNETS 119-80
Gara senza la minima storia alla Bankers Life Fieldhouse, dove Indiana (34-24) travolge Charlotte, dimenticandosi parzialmente il -46 preso a Toronto. Il protagonista del match è Domantas Sabonis, autore di 21 punti e 15 rimbalzi, a un assist dalla tripla doppia, ma è la prova di squadra a far contento coach McMillan, che pure deve rinunciare a numerosi uomini (gioca con due titolari praticamente per tutta la partita): Indiana costringe Charlotte (19-38) al più basso punteggio stagionale, tirando con il 57% dal campo e dominando per 57-39 a rimbalzo. Gli Hornets, sotto 69-44 all'intervallo, nel terzo quarto affondano anche a -43 con un layup di JaKarr Sampson prima di un lunghissimo garbage time. In classifica, Indiana sesta in Eastern Conference a due gare da Philadelphia, Charlotte 11esima.

GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 94-112
Steph, dove sei? Che il ritorno del numero 30, previsto per la gara contro Washington, sia atteso da tutti in California lo dicono non solo la classifica e la voglia di ritrovare l'entusiasmo perduto, ma anche quel misero 14.3% da tre con cui Golden State (12-46) chiude il match contro Sacramento (24-33). I Warriors sono alla settima sconfitta consecutiva e si arrendono a dei Kings che infilano la terza vittoria di fila, guidati dai 21 punti a testa per Harrison Barnes e De'Aaron Fox (rispettivamente 9/12 e 8/15 dal campo). Forse per Sacramento è troppo tardi per credere ai playoff (Memphis dista quattro gare e in mezzo ci sono Portland, New Orleans e San Antonio), di sicuro la settima vittoria nelle ultime 11 gare è un bel modo per sperare fino in fondo nella post-season. Il miglior realizzatore dei Warriors, finiti anche a -20 e mai in gara, è Marquese Chriss con 21 punti.

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