NBA

Basket, Nba: James guida i Lakers alla vittoria, ok Indiana e Denver, Philadelphia crolla in trasferta  

Il Prescelto realizza 32 punti nel 101-96 dei gialloviola ad Atlanta. I Nuggets stendono 111-105 i Knicks, Brooklyn domina 109-89 i Sixers privi di Embiid

  • A
  • A
  • A

LeBron James dà spettacolo alla State Farm Arena di Atlanta, realizzando 32 punti nel 101-96 dei Lakers sugli Hawks: per i gialloviola è la 14esima vittoria consecutiva in trasferta. Denver piega per 111-105 New York, Indiana e Brooklyn si impongono nettamente contro Charlotte e Philadelphia (senza Embiid), Sacramento rifila un +21 a Golden State. Gli Orlando Magic passano 130-119 a New Orleans: Nicolò Melli ancora fuori dalle rotazioni.

ATLANTA HAWKS-LOS ANGELES LAKERS 96-101

Si aggiorna a 14 il numero dei successi consecutivi dei Lakers in trasferta. I gialloviola battono degli Hawks mai domi e che nel finale potrebbero addirittura pareggiare con Cam Reddish. Tripla fallita e Danny Green segna i liberi della staffa per il 101-96 finale. LeBron James mette a referto 32 punti, 13 rimbalzi e sette assist, incantando il pubblico di Atlanta con schiacciate, triple impossibili e numeri di alta scuola. Fa peggio Anthony Davis (27 punti, 13 rimbalzi, 0/6 dalla lunga distanza e un -3 di plus/minus). Con questo successo, il settimo di fila, i Lakers volano a 24-3 come record complessivo, raggiungendo Milwaukee come miglior squadra della lega. Ad Atlanta (6-21) servono a poco i 30 punti di Trae Young, autore anche di tre triple, sei rimbalzi e sette assist. Troppo scadente il contributo dei compagni, se si pensa che ci sono solo altri tre giocatori in doppia cifra e quello con i numeri migliori è Jabari Parker (12 punti).

DENVER NUGGETS-NEW YORK KNICKS 111-105

Per piegare i Knicks serve un Nikola Jokic da 25 punti, di cui 11 nell'ultimo quarto inclusa la tripla del sorpasso a poco meno di quattro minuti dal termine. I Nuggets pensavano di aver vita facile contro una delle peggiori squadre della Nba, ma New York torna in corsa grazie a un terzo quarto in cui Denver difende male e getta il +16 dell'intervallo lungo. Nell'ultimo quarto i padroni di casa tornano ai loro livelli, concedendo 21 punti e costringendo i Knicks al 29% dal campo, costruendosi la vittoria casalinga numero 11 nei minuti finali, dopo la bomba del serbo, autore anche di dieci rimbalzi. Per New York i migliori a livello offensivo sono i soliti Marcus Morris Sr. (22 punti) e Julius Randle (20).

BROOKLYN NETS-PHILADELPHIA 76ERS 109-89

Dominio a rimbalzo (61-50), maggior precisione a tiro (45.7% dal campo contro il 43% degli avversari, 37.5% da tre quando Philadelphia si arresta a 19.2%) e panchina con molte più soluzioni affidabili (40-23): la schiacciante vittoria dei Brooklyn Nets (14-12) sui Sixers si spiega soprattutto con i numeri. La si comprende anche valutando l'assenza di Joel Embiid per influenza: senza il camerunese Philadelphia (20-8) soffre in area (Brooklyn segna 64 punti nel pitturato), cattura meno rimbalzi e ha meno potenziale offensivo, al punto che il miglior realizzatore degli ospiti è Ben Simmons (20 punti). Non c'è mai gara: Brooklyn, trascinata dai 24 di Spencer Dinwiddie, aumenta sempre più i giri del motore fino a toccare il +26 e gestire nel finale.

INDIANA PACERS-CHARLOTTE HORNETS 107-85

A Indianapolis i Pacers (18-9) dilagano dopo cinque minuti di gioco e vanno presto sulla doppia cifra di vantaggio: la abbandonano solo parzialmente a fine terzo quarto, quando Charlotte si avvicina a -4 (70-66) approfittando di qualche minuto di blackout offensivo dei padroni di casa. Che però ristabiliscono gerarchie e distanze. Aaron Holiday segna 12 dei suoi 23 punti nell'ultima frazione. Aiutano anche due triple di Doug McDermott, sei punti di T.J. McConnell e la povertà sotto canestro degli Hornets (12-17), che in generale tirano con il 30.8% dal campo e un preoccupante 15.6% da tre, ma nell'ultimo quarto si superano realizzando solo tre canestri, escludendo i liberi. Migliori realizzatori Holiday per Indiana e Cody Zeller (19) per Charlotte.

NEW ORLEANS PELICANS-ORLANDO MAGIC 119-130

Con 21 punti e 10 rimbalzi di Jonathan Isaac, i 20 punti del rientrante Nikola Vucevic, e il 41-27 del terzo quarto, i Magic (12-14) mandano all'inferno i Pelicans costringendoli alla 12esima sconfitta consecutiva (record di franchigia). Match equilibrato fino all'intervallo, terminato 58-57, ma se Orlando continua ad avere grandi medie al tiro (51.2% dal campo, 50% da tre, con 17 triple) lo stesso non si può dire di New Orleans (6-21), a cui non bastano i 29 punti di Jrue Holiday e i 23 di J.J. Redick, e che crolla fino al -25 (120-95) dell'ultimo quarto. Ancora fuori dalle rotazioni di coach Gentry, ed è la seconda gara consecutiva, Nicolò Melli.

GOLDEN STATE WARRIORS-SACRAMENTO KINGS 79-100

Quarta vittoria nelle ultime cinque partite per Sacramento, che si riprende dopo l'inopinata sconfitta contro New York. Il derby californiano ha poca, pochissima storia: all'incirca 24 minuti, perché dopo il 51-42 della pausa lunga la squadra dell'ex Luke Walton prende il largo. Golden State non ha le armi per rispondere a Bogdan Bogdanovic (25 punti), Buddy Hield (19) e in generale al 60.3% con cui Sacramento tira dal campo. E dire che i Kings qualche errore lo commettono: 29 palle perse, che però si tramutano in soli 21 punti per i padroni di casa. Sintomo che il problema dei vicecampioni in carica non è solo di precisione al canestro ma anche di decisioni offensive. Con i Warriors in versione natalizia, Sacramento si prende la soddisfazione di schiantare i rivali dopo anni di magra (con questa fanno quattro vittorie negli ultimi 25 incontri) e va a 12-14 nel record stagionale. Golden State è la peggior squadra della lega (5-23).

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments