L'ateneo emiliano si è imposto sia nella SeaLab Class con il team Red Wave che nell'Energy Class con il prototipo Futura
di Marco Cangelli© Ufficio Stampa
L'Università di Bologna doma le acque del Principato di Monaco e si prende la scena al Monaco Energy Boat Challenge 2025, la più prestigiosa competizione internazionale dedicata alla nautica sostenibile, ospitata dallo Yacht Club de Monaco. L'ateneo emiliano-romagnolo si è aggiudicato infatti la vittoria sia nella SeaLab Class con il team Red Wave che nell'Energy Class con il prototipo Futura a dimostrazione come gli studi compiuti nel corso degli anni abbiano dato ottimi frutti, spingendo il mondo della nautica sempre più verso soluzioni sostenibili.
Il progetto RedWave, reso possibile grazie al finanziamento di MOST - Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dall’Unione Europea - NextGenerationEU, trova in realtà le sue radici da molto lontano e in particolare all'interno del Dipartimento di Ingegneria Industriale come confermato dal professore Giangiacomo Minak, che condivide con il professor Nicolò Cavina la responsabilità scientifica del programma.
"Dobbiamo tornare un po' indietro nel tempo visto che il progetto è nato cinque anni fa sulla spinta del Rettore Francesco Ubertini che era stato contattato dallo Yatch Club de Monaco per proporgli di partecipare a una serie di competizioni dedicateallo sviluppo di tecnologie e soluzioni sostenibili in ambito nautico. Il professor Cavina ha accettato e ha iniziato lo sviluppo di una serie di imbarcazioni, al tempo ibride idrogeno-elettriche, e proporre un powertrain innovativo che possa essere elettrico, idrogeno o solare - ha spiegato il docente di Progettazione Meccanica e Costruzione di Macchine -. La partecipazione dell'Università di Bologna è stata subito particolarmente fruttuosa visto che abbiamo vinto le prime tre edizioni a cui ci siamo presentati, mentre lo scorso anno abbiamo avuto alcuni problemi perché abbiamo presentato un nuovo sistema a idrogeno, non ancora sufficientemente affidabile, e un motore elettrico progettato e realizzato dal team che doveva ancora essere perfezionato. Quest'anno il propulsore è arrivato a pieno regime e ciò ci ha consentito di vincere in due classifiche, con lo stesso fuoribordo elettrico, COMPETR, montato su due imbarcazioni diverse".
La manifestazione ha coinvolto quarantadue team universitari provenienti da venti paesi diversi con l'Università di Bologna che ha trionfato in due classi distinte. Fra le Energy il prototipo Futura si è imposto nella Speed Record - dove era fondamentale firmare la punta di velocità più alta, nella Endurance Race, nello Slalom e nella Championship Race, ottenendo così il titolo di classe. Discorso simile per la SeaLab Class dove il Red Wave ha dovuto completare sedici miglia nautiche, una delle sfide più impegnative della competizione, pensata per testare l'affidabilità e la resistenza dei sistemi di propulsione in condizioni reali. In questo caso il team si è aggiudicato il primo posto nella prova di manovrabilità, dimostrando un’eccellente integrazione tra sistema propulsivo e scafo, e confermando la straordinaria reattività e precisione del controllo.
"Il motore di per sé è elettrico presentando come sorgente una batteria, ma al tempo a stesso può presentare una cella a combustibile a idrogeno. In questo momento ci siamo però concentrati sul motopropulsore puramente elettrico, con batteria al litio, ma la cui gestione non è banale perché le correnti in gioco sono molto importanti - sottolinea il professor Minak -. Ciò che è più innovativo è sicuramente l'inserimento di COMPETR, un motore fuori bordo che presenta eliche controrotanti traenti, quindi con il motore montato a poppa, ma con le eliche che guardano a prua, e tutto ciò ha consentito di battere la concorrenza grazie a una maggiore efficienza".
L'Università di Bologna ha inoltre conquistato il prestigioso Prince Albert II of Monaco Foundation Award for Sustainable Yachting Technology, un premio da 25.000 euro che riconosce le migliori tecnologie sostenibili per il settore nautico. Un traguardo che è stato raggiungibile grazie all'applicazione del progetto COMPETR e che, come confermato dal professor Minak, consentirà di proseguire lo sviluppo del programma. "Nelle nostre intenzioni ci sarebbe l'idea di mettere sul mercato questo motore il prossimo anno e proporlo anche alle altre squadre, così da poter andare avanti con le nostre ricerche".