LA DENUNCIA

La judoka Pinot picchiata dal compagno ed ex ct: "Ho visto la morte"

Sui social posta il volto tumefatto: "Mi ha sbattuta per terra, era ubriaco"

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“La morte mi ha sfiorata”, sono queste le parole con cui Margaux Pinot, campionessa olimpionica e vincitrice europea nella categoria under 70, apre la sua intervista a "Le parisien". Nella notte tra domenica e lunedì la judoka è stata picchiata a sangue dal compagno ed ex allenatore Alain Schmitt, che ha sfogato su di lei la rabbia scaturita dal suo rifiuto di accompagnarlo ad allenare la squadra femminile di judo in Israele. Provvidenziale la chiamata del vicino, che dopo aver soccorso la ragazza ha chiamato le forze dell'ordine. Alan Schmitt è finito in carcere per circa 48 ore e martedì sarà processato davanti alla Corte giudiziaria di Bobigny. Margaux Pinot è stata portato all'ospedale Avicenne di Bobigny, con una prognosi di 8 giorni. Secondo le persone a lei vicine non riesce ancora ad aprire gli occhi.

L'allenatore si era così rivolto alle francesi annunciando la sua decisione di approdare a Israele: “Ne farò delle macchine. Ragazze che vi spaccheranno sul tatami". Margaux non ha raccolto la provocazione, l'idea di andare via dalla Francia non l'aveva mai sfiorata. Cosa che il suo fidanzato non ha mai accettato. Allora ecco che l'unica risposta che è riuscito a dare è stata una scarica di pugni sul volto della giovane atleta. Anche se colta alla sprovvista, Margaux è riuscita a liberarsi, con il volto e i capelli pieni di sangue, riuscendo a rifugiarsi dal vicino di casa. Scioccanti le foto postate dopo l'aggressione, con il volto tumefatto e gli occhi spenti, privi di quella luce e di quell'entusiasmo che hanno segnato la carriera della campionessa francese.

Per Schmitt la sanzione sarà esemplare, dopo aver passato interi allenamenti a ripetere alla sua assistita “non sarai mai forte quanto un uomo” alla fine la più forte si è rivelata lei. 

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