IL RESPONSO

Denunce ginnaste: l'allenatrice delle Farfalle deferita dalla Procura Federale

Il responso per Emanuela Maccarani e l'assistente Olga Tishina nell'ambito dell'inchiesta su presunti maltrattamenti alle giovani atlete

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L'allenatrice delle "Farfalle" Emanuela Maccarani e l'assistente Olga Tishina sono state deferite dalla giustizia sportiva. L'avviso, a quanto si è apprende, è stato inviato oggi dalla procura federale della Federginnastica nell'ambito dell'inchiesta su presunti maltrattamenti alle giovani atlete. Le audizioni della procura federale, iniziate lo scorso 30 ottobre all'Accademia Internazionale di Desio, si erano concluse il 29 dicembre 2022 con il conseguente deposito dell'esito sulla piattaforma Coni entro i 60 giorni.


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Il responso della procura federale è  stato firmato e condiviso dal procuratore federale, l'avvocato Michele Rossetti, dai colleghi, Lorenza Mel e Giorgio Papotti, costituiti in pool con il sostituto della procura generale del Coni e quarta firmataria, dall'avvocato Livia Rossi. Il provvedimento è in linea con i tempi previsti e in anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari. Il provvedimento, dopo aver ascoltato tutti i soggetti che a vario titolo hanno frequentato la struttura di Desio negli ultimi cinque anni, contesta alla direttrice tecnica Nazionale e alla sua assistente la violazione dell'art. 2 del regolamento di Giustizia e Disciplina, in relazione all'art.7 del Codice Etico FGI e all'art.2 del Codice di Comportamento Sportivo del Coni. In particolare, l'addebito nei loro confronti è quello di aver adottato, nel periodo compreso fino all'estate 2020, 'metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici'.

Il procuratore federale Michele Rossetti, che sta collaborando anche con la procura di Monza, ha ritenuto dunque l'impianto accusatorio sufficiente per procedere ad aprire un giudizio nei confronti delle allenatrici.  Le parti e i loro legali potranno, entro 20 giorni, presentare la loro linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente. In caso di deferimento sara' il Tribunale federale a decidere l'assoluzione o la condanna che puo' prevedere dall'ammonizione all'ammenda, passando alla sospensione da quindici giorni a due anni fino alla radiazione.

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