Tour de France, 1.a tappa: finale al fotofinish a Bruxelles, tappa e maglia gialla a Teunissen

Finale infuocato a Bruxelles, con Sagan beffato in volata. Foratura per Viviani e cadute nel corso della tappa

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La prima maglia gialla del Tour de France 2019 va a Mike Teunissen, che vince un'incredibile volata sul traguardo di Bruxelles battendo al fotofinish Peter Sagan. A seguire Caleb Ewan e due italiani, Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli. Tappa molto complessa e piena di episodi, a partire dalla foratura occorsa a Elia Viviani e a diverse cadute, che coinvolgono tra gli altri Fuglsang e, nell'infuocato finale, Groenewegen.

Prende il via il Tour de France e la prima tappa della Grande Boucle quest'anno prende il via da Bruxelles, per la prima volta dal 1958: la scelta degli organizzatori è stata presa in onore a Eddy Merckx, che esattamente cinquanta anni fa ottenne la sua prima vittoria (era il 1969). E sulle strade che partono e arrivano nella capitale belga (per un totale di 194.5 km), il primo sorriso della grande corsa transalpina è di un olandese: Mike Teunissen, 26 anni della Jumbo-Visma, alla 36esima vittoria in carriera e prima Maglia Gialla dell'anno. Una vittoria ottenuta in volata davanti a un plotone di specialisti (a partire da un certo Peter Sagan, certo del secondo posto solo dopo il ricorso al fotofinish e che deve "accontentarsi" della Maglia Verde). Ma gli episodi vissuti sulle strade del Belgio sono già tantissimi.

Partenza in grande stile, con Thibaut Pinot e ovviamente Merckx a parlare prima del via, davanti a centinaia di migliaia di appassionati che hanno scelto di salutare il via della corsa (e molti di loro tributano un vero e proprio bagno di folla all'eroe di casa, il campione olimpico Greg Van Avermaet). Proprio il belga guida la primissima fuga del Tour 2019: insieme a lui ci sono Xandro Meurisse (Wanty-Gobert), Natnael Berhane (Cofidis) e Mads Wurtz Schmidt (Katusha-Alpecin). I quattro arrivano ad avere fino a 4 minuti di vantaggio sul gruppo, che inevitabilmente si assottiglia sul Muur de Grammont, che presenta un tratto in pavé con pendenze anche del 15% e assegna la prima Maglia a Pois: a prendersela, quasi inevitabilmente, è l'uomo più atteso, Greg Van Avermaet.

Il secondo Gpm va a Meurisse, primo al traguardo del Bosberg, quindi Van Avermaet si stacca e viene ripreso dal gruppo. Lo stesso destino occorre anche ai suoi tre compagni di fuga all'inizio della terza ora di gara, proprio mentre uno degli uomini più attesi dal pubblico italiano vive la prima disavventura: Elia Viviani è infatti rallentato da una foratura sul ciottolato e, una volta risolto il contrattempo, si ritrova a dover inseguire. Dopo il pavé arriva il traguardo volante, che premia Peter Sagan (BORA-hansgrohe), primo davanti a Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e Greg Van Avermaet (CCC) a Les Bons Villers. Quinto il primo italiano, Matteo Trentin (Mitchelton-Scott).

Tira il gruppo della BORA-hansgrohe di Sagan, mentre Viviani si ritrova in un secondo gruppo, staccato da quello di testa. Il plotone riesce poi a ricompattarsi, senza però permettere al veneto di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Arriva quindi una coraggiosa fuga solitaria: è quella di Stephane Rossetto della Cofidis, che a 45 km dall'arrivo guida con 1'50'' su tutti gli altri, proprio mentre si passa sotto il Monumento del Leone, che richiama a Napoleone Bonaparte e la sua disfatta di Waterloo. Il francese Rossetto prova a non naufragare come il suo celeberrimo connazionale, ma le sue speranze vengono stroncate dal gruppo a 9 km dal traguardo. Intanto in coda arriva una caduta che coinvolge Tony Martin, Damiano Caruso e soprattutto Jakob Fuglsang, uno dei favoriti di questo Tour: il danese rimedia una ferita al gomito e soprattutto al sopracciglio, dove sanguina copiosamente, ma riesce faticosamente a recuperare.

Si arriva quindi verso la volata finale, subito funestata da un'altra caduta multipla, la cui vittima più illustre è Dylan Groenewegen. Questo spariglia le carte, con la volata che parte a ben più di 600 metri dal traguardo: per questo lo sprint di Sonny Colbrelli non paga, con il gardesano che finisce la benzina troppo presto. Sembra quindi poterne approfittare Sagan, ma da vero rapace Teunissen lo beffa, andandosi a prendere Maglia Gialla e una vittoria... da Sagan. Riguardo agli italiani, detto di Colbrelli (alla fine quinto), da registrare il quarto posto di Giacomo Nizzolo, il settimo di Matteo Trentin e il nono di Elia Viviani al termine di una giornata complicata per lui. Nessun problema e soprattutto nessun ritardo per Vincenzo Nibali, 25° al traguardo. Solo 105° invece Fabio Aru, ma il suo ritardo di 1'28'' (accumulato a causa della caduta di Groenewegen) sarà annullato perché arrivato negli ultimi 3 km.

ORDINE D'ARRIVO 1. Mike Teunissen (Team Jumbo-Visma)
2. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) +0'00''
3. Caleb Ewan (Lotto Soudal) +0'00''
4. Giacomo Nizzolo (Team Dimension Data) +0'00''
5. Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) +0'00''
6. Michael Matthews (Team Sunweb) +0'00''
7. Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) +0'00''
8. Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale) +0'00''
9. Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep) +0'00''
10. Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) +0'00''

CLASSIFICA GENERALE 1. Mike Teunissen (Team Jumbo-Visma)
2. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) +0'04''
3. Caleb Ewan (Lotto Soudal) +0'06''
4. Giacomo Nizzolo (Team Dimension Data) +0'10''
5. Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) +0'10''
6. Michael Matthews (Team Sunweb) +0'10''
7. Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) +0'10''
8. Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale) +0'10''
9. Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep) +0'10''
10. Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) +0'10''

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