Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

ADDIO BENVENUTI

Addio Benvenuti, Malagò: "Ciao Nino, rimarrai leggenda"

Il presidente della Fpi: "Raggio di sole che ha illuminato il pugilato italiano"

20 Mag 2025 - 19:40
1 di 18
© italyphotopress
© italyphotopress
© italyphotopress

© italyphotopress

© italyphotopress

La morte a 87 anni di Nino Benvenuti non solo ha scosso il mondo del pugilato, ma anche quello dello sport nostrano, perché l'ex pugile triestino è stato uno degli atleti più amati dal pubblico italiano, un'icona che ha conquistato il mondo intero con i suoi pugni. Sono tanti gli attestati di stima e le condoglianze per quello che è stato il più grande pugile italiano di tutti i tempi.

MALAGÒ: "CIAO NINO, RIMARRAI LEGGENDA"
"Sei entrato nell'Olimpo e hai dominato sul ring diventando un'icona senza tempo. Hai conquistato il Mondo, vincendo i Giochi di Roma '60 e poi i titoli iridati, regalando al pugilato e a tutto lo sport italiano un esempio sinonimo di orgoglio": così sui suoi profili social il presidente del Coni, Giovanni Malagò ricorda Nino Benvenuti. "Ciao Nino. Le tue gesta, il tuo sorriso, la tua classe rimarranno un marchio di fabbrica intramontabile. Sei stato un campione straordinario, rimarrai una leggenda, un Mito per sempre".

ABODI: "PERDIAMO PILASTRO DELLO SPORT ITALIANO"
"Nino Benvenuti ci ha lasciati, ma resta impresso nella memoria e nel cuore di chi lo ha conosciuto e seguito nel suo percorso sportivo, suggellato dall'oro olimpico a Roma 1960 e dalle vittorie mondiali. Le poche volte che ha perso, lo ha fatto con onore ed è stato grande anche quando è sceso dal ring, senza mai tradire l'amore per la boxe, l'eterna passione. Un italiano orgoglioso della sua terra, forgiato sin da giovane dalla fuga dalla propria casa con centinaia di migliaia di altri esuli istriani, fiumani e dalmati che lo segnò e lo forgiò nel carattere. Talento puro sul ring che fu il suo primo palcoscenico, dominato con tecnica e velocità, diventando un'icona della 'nobile arte'. Oggi perdiamo un pilastro della storia dello sport italiano, che entra nel Pantheon degli immortali", lo dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

IL PRESIDENTE DELLA FPI AMBROSI: "RAGGIO DI SOLE CHE HA ILLUMINATO IL PUGILATO ITALIANO"
La boxe italiana perde il suo monumento...

Ciao, Immenso Nino

“I grandi uomini fanno grande lo sport

Nino ci ha lasciato, ha lasciato il suo ring, la sua nobile arte e quanti lo hanno amato.

Tuttavia, il suo ricordo rimarrà indelebile, la sua figura è già mito e leggenda.

L’Italia pugilistica e tutto il mondo sportivo lo ricorderanno per sempre.

Stile, eleganza e raffinatezza dentro e fuori dalle 4 corde, spesso mio padre mi ha raccontato le tue straordinarie vittorie e quel tuo essere uomo da popolo della boxe.

Da campione olimpico a campione mondiale, hai regalato agli italiani quel senso di appartenenza ed orgoglio che solo i grandi personaggi possono dare.

Caro Nino sei stato quel raggio di sole che ha illuminato il pugilato italiano anche all’imbrunire dei tempi moderni.

Sei nella storia e nei cuori di tutti coloro, tanti, che ti hanno amato.

Condoglianze ai familiari e ai suoi cari".

CLEMENTE RUSSO: "EROE NAZIONALE COME COPPI, BARTALI E PAOLO ROSSI"
"La morte di Nino Benvenuti? Un dispiacere immenso. E' la nostra icona che se ne va, una leggenda del pugilato, un vero eroe nazionale come lo sono stati Coppi, Bartali e Paolo Rossi: insomma, un simbolo nazionale". Clemente Russo, due argenti olimpici nella categoria dei pesi massimi e attuale allenatore della Nazionale Elite diretta dall'ex campione del mondo Giovanni De Carolis, commenta così, al telefono con l'ANSA, la scomparsa di Benvenuti. "Quando io ho cominciato lui aveva già smesso - dice ancora Russo - ma anche per me Benvenuti è stato fonte d'ispirazione, è stato e sarà sempre un modello per chi fa il pugile. Con il tempo l'ho conosciuto e siamo diventati amici, e devo dire che mi emozionava vederlo, sia che facesse il commentatore tv o salisse sul ring per una premiazione, sempre in forma: saltellava e si muoveva come un giovanotto. Era ancora snello e forte, e non come tanti altri ex campioni. per questo lo ammiravo ancora di più".

MELONI: "SIMBOLO DI UN'ITALIA CAPACE DI RIALZARSI"

IL CORDOGLIO DEL NAPOLI

LA WBA: "UNO DEI PIU' GRANDI DELLA STORIA"

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri