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Arianna Fontana: "Vorrei esserci a Milano-Cortina". Verso la pace con la Fisg

La pluricampionessa azzurra vuole l'ultima olimpiade e incontra Malagò: "La riunione è andata bene, siamo soddisfatti"

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"Trovata la volontà che cercavo? Sì, vediamo se alle parole seguiranno i fatti. La pace è più vicina". Queste le parole con cui Arianna Fontana, che con i tre podi di Pechino è diventata l’atleta azzurra più medagliata alle Olimpiadi, apre uno spiraglio dopo le liti interne che hanno scosso la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Le questioni legate al marito-allenatore, Anthony Lobello, allontanato dalla federazione e i duri rapporti con i compagni di squadra sembrano poter essere risolti con il dialogo.  

L'incontro pacificatore si è svolto al centro di preparazione di Acqua Acetosa a Roma e ha coinvolto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha parlato con Fontana e il presidente della Fisg Andrea Gios. "Bellissima chiacchierata. Vi do la mia parola d'onore", ha dichiarato un soddisfatto Malagò. Le parole del dirigente del Coni sono state poi riprese anche dal suo omologo del ghiaccio, Gios, che in questi anni ha dovuto gestire i malumori interni alla federazione e l'insoddisfazione della pluricampionessa olimpica. "La riunione è andata bene - ha detto il numero uno della Fisg - siamo soddisfatti".

Prima dell'ingresso al Quirinale per la cerimonia di consegna del tricolore dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la pattinatrice aveva fatto trapelare la voglia di continuare a gareggiare in vista delle olimpiadi casalinghe di Milano-Cortina: "Sicuramente è qualcosa a cui aspiro - ha fatto sapere Fontana - avendo fatto la mia prima Olimpiade a Torino sarebbe incredibile concludere a Milano. Fosse stata da un'altra parte avrei smesso". I dubbi sulla sua permanenza sono ancora insistenti, la riunione di oggi però potrebbe essere il primo passo per aprire al nuovo, e ultimo, capitolo della più vincente atleta olimpica italiana. 

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