
Haruki Noguchi, pilota della Superbike asiatica, è morto in seguito al grave incidente in cui è rimasto coinvolto nella tappa di Mandalika della Superbike asiatica dello scorso weekend. Per il 22enne giapponese, che nel 2017 era stato vicecampione dell'Asia Talent Cup alle spalle di Deniz Oncu e nel 2019 aveva chiuso la Red Bull Rookies Cup al terzo posto dietro Tatay e Pedro Acosta, fatale la caduta in curva 10 in gara 2 della competizione, con Kasma Daniel Kasmayudin che non è riuscito a evitarlo centrandolo in pieno. Una dinamica che, purtroppo, ricorda tanto l'incidente mortale di Marco Simoncelli del 2011 a Sepang. Il giovane nipponico, subito soccorso dal Centro Medico, è morto in ospedale a Nusa Tenggara Barat dopo tre giorni di agonia. Noguchi aveva fin qui vinto le prime due gare della stagione e occupava il secondo posto in classifica generale alle spalle di Reiterberger.
Choc nel paddock della Superbike asiatica, ma anche in quello di MotoGP, Moto2 e Moto3 con diversi piloti che conoscevano Noguchi. Nakagami, suo connazionale, sui social, si è detto profondamente colpito. E lo stesso Kasmayudin, coinvolto suo malgrado nell'incidente mortale, è sotto choc: "Ho perso le parole, non riesco a crederci- ha scritto su Instagram-. Sei stato uno dei piloti più forti che abbia mai incontrato, simpatico e amichevole fuori pista".
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