Con DiRT Rally 2.0 il brivido del controsterzo è per tutti

Il nuovo gioco di Codemasters amplia la presenza del campionato WRX e accontenta neofiti e malati delle simulazioni

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C'era tanta attesa per il ritorno in pista, pardon, in strada, di DiRT Rally. Codemasters ha lavorato per oltre tre anni, questo il lasso di tempo passato dall'uscita del primo capitolo della serie a oggi, per regalare qualcosa di nuovo agli utenti. Anche se, in un gioco di guida racing, non è mai facile inventarsi nulla di clamorosamente innovativo. Il risultato che ora abbiamo tra le mani è un DiRT Rally 2.0 che non stravolge lo spirito originario, ma allarga la base dei potenziali utenti. Sì, perché si è passati da quella che era una simulazione quasi pura, a un titolo in grado di coinvolgere anche chi a un gioco di questo genere chiede soprattutto divertimento e non sfida estrema. Detto che DiRT Rally 2.0 è disponibile per Playstation 4, Xbox One e PC, in questa sua nuova edizione regala un ruolo da grande protagonista, se non da principale attore, al Mondiale Rallycross. Ed è proprio questo il contenuto che ci è piaciuto di più, perché, grazie alla licenza ufficiale Fia, avrete la possibilità di partecipare al campionato WRX grazie alla presenza di otto tappe della stagione 2018 (dal Montmelò a Silverstone, passando per Mettet o Montalegre) a tutte le auto protagoniste, compresa la Volkswagen Polo R Supercar del campione in carica Johan Kristofferson o la Peugeot 208 WRX della leggenda Sebastien Loeb. Seguendo lo schema di gara tradizionale (qualifiche, semifinali e finale) e potendosi sfidare anche con altri 7 amici in sessioni online. Peccato solo che soprattutto il parco piste, almeno al momento del lancio, non sia troppo ampio. E' però previsto che in futuro arriveranno ulteriori aggiornamenti, compresa la classe Rallycross del Gruppo B.

Oltre al campionato WRX, il menù principale (semplice, ma razionale) comprende in "gioco libero" anche altre tre modalità. In rally storici avrete la possibilità di scegliere tra auto classiche, degli anni '80, classiche moderne o bolidi del presente (sbloccabili in base ai vostri risultati) per affrontare dei mini campionati in cui sarà proprio la scelta della vostra vettura a fare la differenza nella guida. Derapare sugli stretti tornanti asfaltati della Spagna con una Mini Cooper R o con una Ford Mustang GT4 fa una certa differenza... In "prova a tempo" avrete a disposizione 6 rally tradizionali, ma di fantasia (più gli otto reali del WRX) composti da dodici tappe e da affrontare potendo scegliere da un garage composto da una quarantina di auto (tutte con livree personalizzabili): dalle classiche del passato ai mostri da 500 cavalli e otto cilindri. Il tutto ampliabile grazie all'arrivo dal 12 marzo di contenuti ad hoc (tra cui i rally di Montecarlo e Svezia e la Citroen C4 Rally), acquistabili separatamente o all'interno dei season pass, per allargare un'offerta base non proprio esagerata in termini di quantità. Infine, in "personalizza", potrete creare il vostro campionato, con tappe, protagonisti e regole a piacimento. E la carriera, direte voi? Non preoccupatevi, quella non manca mai e in questo DiRT Rally 2.0 è denominata "la mia squadra". Si gioca solo online e prevede una storica Lancia Fulvia come vostra prima compagna di avventura. Da qui in avanti sarà una scalata a mezzi sempre più prestanti, sfide sempre più impegnative e possibilità di mettere mano a garage e staff del vostro team per affrontare e superare i cinque livelli previsti, attraverso le varie categorie di auto a disposizione. Detto dei contenuti, passiamo alla pratica, che, per quando ci riguarda, è stata fatta su PS4. Nella nostra prova abbiamo potuto apprezzare non poco il lavoro fatto dalla softwarehouse britannica, che ha deciso di rendere il gioco apprezzabile anche da chi non è un malato di rally. Così, quello che una volta era quasi ingiocabile per chi non aveva finezza di guida, adesso è per tutti. Almeno all'inizio, almeno sfruttando l'aiuto di controlli elettronici che prima non c'erano e che ora sono tutti configurabili. Ma anche grazie a un livello di sfida che si alza in modo più graduale e permette a chiunque di migliorare senza trovarsi di fronte limiti insormontabili. Lo si capisce e apprezza anche dal fatto che non è necessario disporre di un volante e una pedaliera professionali per arrivare in fondo. Basta anche un normale pad per avere tutto sotto controllo e provare sensazioni comunque molto realistiche, in ogni fase della guida.

Gli estremisti della derapata, però, non si spaventino. C'è tanto pane anche per loro. E tra le novità appositamente introdotte per gli amanti della più spettacolare delle discipline automobilistiche, spicca quella della scelta degli pneumatici. Qui il realismo torna a imperare e sbagliare scarpe (ma anche solo mescola) durante le soste nell'area di servizio, significa perdere irrimediabilmente secondi preziosi. In più, ritrovarsi a fare da apripista su fondi polverosi o seguire altri concorrenti su tratti fangosi, vi obbligherà a fare i conti con terreni modificati, non sempre a vostro piacimento. Questo perché grazie al sistema di degrado della superficie, vi troverete di fronte a condizioni sempre diverse in ogni momento della gara. Quanto agli altri dettagli, un ruolo fondamentale nei rally lo gioca il copilota. In DiRT Rally 2.0 è pressoché perfetto, coinvolgente e oltretutto modificabile nei tempi di intervento, mentre della voce dai box a disposizione nei rallycross (dove, lo ricordiamo si corre senza navigatore), se ne potrebbe fare ampiamente a meno. Per fortuna ci si può consolare con un audio ad alta fedeltà, sia per quanto riguarda il rombo dei motori e gli scoppi nelle cambiate, sia per l'urlo delle gomme sull'asfalto. Dal punto di vista dell'impatto visivo, della fisica e del puro aspetto estetico, questo DiRT Rally 2.0 ha raggiunto una maturità tale la lasciare ben poco spazio alle critiche. Magari alcuni interni di abitacolo non sono dettagliatissimi, magari l'effetto pioggia non vale quello notturno oppure certi cambi di luce durante le gare nell'emisfero sud, ma di certo la realizzazione delle vetture, dei tracciati e della loro ambientazione generale è di assoluta eccellenza. La fisica relativa all'aderenza, poi, è pazzesca e anche nelle concitate fasi del rallycross, dove tra pneumatici che esplodono e parti di carrozzeria che volano via è vietato rilassarsi, non c'è mai un'incertezza. Anzi, si sentono sempre e tutti i 600 cavalli a vostra disposizione. Certo, manca quel qualcosa in più che faccia esclamare "wow", ma forse per quello bisognerà attendere il passaggio a una generazione successiva di motore grafico. Per intanto godetevi un DiRT Rally 2.0 non solo per pochi, ma questa volta davvero per tutti. Di certo il miglior gioco-simulatore di guida rally disponibile sul mercato.

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