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Addio a Tullio Abbate, leggenda della motonautica

Punto di riferimento a Como: velocità ed eleganza

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Il coronavirus si è portato via anche lui: Tullio Abbate non ce l'ha fatta. La leggenda della motonautica, prima come pilota e poi come costruttore, si è spenta a 75 anni al San Raffaele dopo aver lottato contro il virus. Il lago di Como perde un punto di riferimento: le sue barche erano simbolo di velocità ed eleganza. La sua firma era riconoscibile in tutto il mondo, la linea dei suoi motoscafi era dolce e sinuosa. Dalla riva vederli passare passare era uno spettacolo. Imbarcazioni che hanno fatto innamorare grandissimi campioni dello sport, soprattutto i piloti di Formula 1. Tra gli anni 70 e 90 tutti avevano una sua barca tanto da diventare amico intimo di Jacky Icks, Gilles Villenueve ed Ayrton Senna. Con il pilota brasiliano anche il progetto di una barca lunga 12,90 metri, la "Senna 42 Evolution",

La sua passione più grande era la velocità, la ricerca dell'estremo come dimostrano i tanti record del mondo da pilota. Tullio Abbate era avanti, ogni suo progetto era innovativo. I dettagli facevano la differenza tanto che si affidò al designer Giorgetto Giugiaro per performance e stile migliori. Una conoscenza incredibile sviluppata grazie a suo padre Guido già proprietario di un cantiere. Era il punto di riferimento per tutti, una vera e propria istituzione. Era un uomo semplice e genuino, uno del lago di Como. Ha conquistato tantissime vittorie con gli offshore e poi ha venduto oltre 10mila barche. Sacrificio e sudore, ma tanta, tantissima, passione. Il segreto del suo successo.

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