Milan: Mihajlovic ancora senza scelta

Superato l'ostacolo Samp (Coppa Italia), il tecnico deve confermarsi con il Frosinone. Vietato fallire: Lippi resta alla finestra

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Il viso è più disteso, il sorriso è quello di sempre, a metà, un po' ironico e un po' sornione. Lo stato d'animo, questo lo direbbe lui, è sereno. Come uno salito in cima a uno scivolo e pronto a lanciarsi in discesa. Fatica zero, ostacoli chissà. Già, perché il punto, la domanda, tutto sommato oggi è quella di ieri: è salvo per davvero? Il soggetto è Sinisa Mihajlovic, uno reduce dal successo fondamentale di Genova contro la Samp in Coppa Italia ma uno, anche, che domenica pomeriggio, ore 18, si troverà di fronte all'ultimo bivio pre-Natalizio. Stadio Matusa, Frosinone-Milan. Dentro o fuori, anche questa volta, perché il margine d'errore è prossimo al nulla. E tornare a Milano senza i tre punti potrebbe essere l'atto finale di una crisi ancora non archiviata.

Ma facciamo un passo alla volta e partiamo, appunto, dalla gara del Marassi. A Mihajlovic era chiesto, più o meno tacitamente, di portare la squadra ai quarti di Coppa Italia - sapendo peraltro che poi il tabellone è favorevole sino alla finale - e, immediatamente dopo, di chiudere l'anno con una vittoria a Frosinone. Il primo passo, probabilmente il più importante, è stato fatto senza troppa sofferenza. Ora, però, serve il secondo, perché la dirigenza, dal presidente Berlusconi in giù, non è affatto soddisfatta di quanto mostrato fin qui dalla squadra e non ha alcuna intenzione di accettare senza intervenire ulteriori passi fassi.

Nei giorni scorsi, in questo senso, si è parlato molto dell'eventuale sostituto di Mihajlovic. Marcello Lippi, prima accostato alla Roma - dove invece andrà con ogni probabilità Spalletti -, è stato contattato. Allertato. Una chiacchierata preliminare utile a sondare il terreno in caso di frana e buona per avere il nome dell'uomo cui affidare il post-Mihajlovic. Con Lippi i termini di un accordo ancora tutto da definire, sarebbero stati trovati: contratto di sei mesi da allenatore, per traghettare la squadra nella seconda parte della stagione, e ruolo da direttore tecnico a fine campionato. Un ruolo, appunto, che l'ex ct da qualche tempo considera adatto a se stesso.

La questione fino a domenica sera resta però congelata. Mihajlovic ha un'altra importante chance di salvare la panchina e proseguire serenamente il suo lavoro. Il club, che eviterebbe volentieri di avere a libro paga un altro allenatore, è pronto a rinnovare la fiducia al serbo. A Frosinone, però, servono tre punti e, possibilmente, una prova convincente. Un'impresa affatto impossibile che permetterebbe a tecnico e squadra di prepararsi al meglio per l'atto decisivo della stagione. Tutto il resto, un nuovo passo falso, costringerebbe il Milan a rivedere i piani. Investendo su un altro uomo per provare, una volta ancora, a ripartire.

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