TENNIS

US Open, l'amico Jack Draper e quella finale che varrebbe quota 10.000 punti per Jannik Sinner

Il 23enne di Sesto Pusteria si prepara ad affrontare il mancino inglese nella semifinale americana che potrebbe consentirgli di giocarsi il secondo Slam della carriera 

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Il destino a volte fra strani scherzi. Fuori Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, eliminato Daniil Medvedev, Jannik Sinner si trova in semifinale degli US Open un amico come Jack Draper. Il 22enne di Sutton è la grande sorpresa dello Slam americano non avendo ancora concesso un set ai propri avversari, ma soprattutto conosce da vicino l'altoatesino avendo coltivato un ottimo rapporto anche fuori dal campo oltre ad aver giocato assieme giusto qualche settimana fa in doppio a Montreal. Un ostacolo da non sottovalutare, soprattutto se l'allievo di Darren Cahill e Simone Vagnozzi punta realmente a entrare nel club dei giocatori in grado di superare quota 10.000 punti in classifica dove attualmente compaiono soltanto sette nomi.

Insomma, paradossalmente l'osso più duro per l'azzurro nonostante si tratti sulla carta dell'avversario meno pericoloso a differenza dei nomi altisonanti citati in precedenza che hanno provato a insidiare il numero 1 della classifica ATP in un momento di debolezza dopo lo scoppio del caso Clostebol venendo perfettamente respinti. Draper non ha fatto sinora "prigionieri" trovandosi di fronte un tabellone piuttosto favorevole, ma al tempo stesso non mancando mai l'appuntamento con la vittoria, nemmeno con il numero 10 al mondo, l'australiano Alex De Minaur, che ha dovuto arrendersi al britannico per tre set.

Il numero 25 della graduatoria globale in effetti è un giocatore atteso da anni, in grado a livello giovanile di raggiungere una finale a Wimbledon Junior battendo nei quarti Lorenzo Musetti e soprattutto che, nonostante la giovane età, ha dovuto far i conti già con una serie di infortuni e inciampi caratteriali che gli hanno impedito di emergere a grandi livelli. Il servizio di mancino e quelle accelerazioni di dritto così brucianti possono fare a male anche a un avversario come Sinner che è abituato ad adattarsi a chi ha dall'altra parte della rete, magari lasciandolo sfogare prima di colpire in profondità.

Volendo guardare il passato, Draper ha conosciuto Sinner in tenera età tanto che, in un torneo di doppio nel 2017 in Germania, ritenne che il fuoriclasse azzurro fosse il più "debole" dei due avversari che aveva di fronte e per questo aveva chiesto al compagno di gioco di colpire maggiormente su di lui. Un po' di presunzione forse viste come sono andate le cose, però il britannico ha sempre masticato tennis sin da quando era in fasce visto che la madre e la nonna sono state due buone giocatrici e il padre è l'amministratore delegato della Federtennis inglese. La presunzione non è mai troppa visto che Draper ha sconfitto Sinner per 7-6 7-6 al Queen's nel 2021 quando il bolzanino non era ancora così avvezzo all'erba londinese, ma al tempo stesso ha saputo vincere quest'anno l'ATP 500 di Stoccarda contro un Matteo Berrettini in splendida forma oltre a eliminare sempre al Queen's un certo Carlos Alcaraz.

Insomma, Jack Draper sarà anche un talento non esploso ancora del tutto, ma se Jannik vuole diventare a tutti gli effetti uno dei più grandi della storia del tennis dovrà lasciare da parte ogni amicizia e cercare di cancellare quella maledizione tutta italiana riguardante le semifinali degli US Open che in passato hanno respinto prima Corrado Barazzutti (superato nel 1977 da Jimmy Connors a seguito anche di un punto cancellato) e poi Matteo Berrettini (sconfitto nel 2019 da Rafael Nadal). 

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