Tennis, Wimbledon: Federer, Djokovic e Nadal in semifinale, lo svizzero fa 100 a Londra

King Roger batte in quattro set Nishikori: sfiderà Rafa per la 40esima volta. Il serbo piega Goffin 6-4 6-0 6-2 e affronterà Bautista-Agut

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Passano gli anni, ma sono sempre loro tre a dettare legge. Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic sono in semifinale a Wimbledon. Lo svizzero ottiene la 100esima vittoria nel torneo battendo 4-6 6-1 6-4 6-4 Kei Nishikori. Affronterà il maiorchino, che si sbarazza 7-5 6-2 6-2 di Sam Querrey. Nole sconfigge David Goffin per 6-4 6-0 6-2 e conquista la nona semifinale nei Championships: sfiderà Roberto Bautista-Agut.

DJOKOVIC SPAZZA GOFFIN Bastano un'ora e 59 minuti a Novak Djokovic per centrare la vittoria numero 70 in carriera a Wimbledon, che gli vale anche la nona semifinale sull'erba londinese. Troppo ispirato il serbo perché David Goffin costituisca una reale minaccia, in particolare dopo il primo break subito nel primo set, quello del 4-4. Proprio a partire da questo momento il belga, che aveva tenuto testa al numero uno del mondo, esce completamente dalla partita per non rientrarvi più. Saluta comunque Londra conscio di aver raggiunto il miglior risultato della sua vita a Wimbledon: i quarti di finale.

Contro un Djokovic così ispirato era difficile sperare di fare di più. La partita però si apre come detto all'insegna del grande equilibrio: il primo game vede i due avversari portarsi sul 30-30, poi sul 40-40 e un doppio fallo di Nole sembra poter premiare Goffin. Ai vantaggi, però, mantiene il servizio il serbo. Nel secondo il belga impressiona con un bell'ace, mentre Djokovic non sembra ancora perfettamente nel match: lo dimostra un suo rovescio sballato che vale l'1-1. Quindi Goffin si conquista addirittura una palla break, che Djokovic gli annulla due volte approfittando anche di un errore gratuito del suo avversario con il dritto. Si procede quindi abbastanza velocemente e punto su punto senza break, fino al settimo game: Djokovic lo interpreta come peggio non potrebbe e si fa strappare il servizio da Goffin. Il belga però è sfortunatissimo nel game successivo: doppio fallo, dritto fuori e poi dritto sulla riga per Nole, che si prende subito il controbreak. Qui di fatto si chiude la partita di Goffin, che cede velocemente il 5-4 e dopo un rovescio sbagliato anche il 6-4, subendo un altro break e trovando in due game solo due punti. Se il primo set si era chiuso male, il secondo è un vero e proprio incubo per il belga: servono infatti solo 32 minuti a Djokovic per chiudere i giochi, con il suo avversario che prova a giocarsela nei primi game per poi essere completamente annichilito.

Così dopo aver recuperato il 30-30 nel primo game per poi cederlo al serbo, Goffin prova a tenere botta nel suo turno di battuta. Un suo dritto fuori confeziona però la palla break per Djokovic, che si porta subito sul 2-0. Da qui in poi è un monologo: Nole vola sul 4-0 senza che il suo avversario riesca a conquistare nemmeno un punto. Solo nel quinto game c'è un accenno di reazione, vanificato da un doppio fallo e un successivo errore del belga, che vende la pelle più cara nel gioco successivo. Ma al terzo set point e al quattordicesimo punto Djokovic chiude ogni discorso con un terrificante 6-0. Goffin prova quindi a rialzare la testa nel terzo set, andando anche a prendersi un break point nel primo game, che però il suo avversario (tranquillo come non mai) gli annulla. Quindi arriva l'1-1, con il belga che si prende il primo game dopo averne persi dieci di fila. Il break arriva però al quarto gioco e ancora una volta è Djokovic a strappare il servizio all'avversario che commette un doppio fallo.

Resta però in partita e lotta come può, tanto che il serbo chiude il 4-1 dopo aver annullato due palle break e addirittura festeggiandolo con un urlo che riecheggia nel silenzio del pubblico londinese. Si continua a giocare e il 4-2 sembra suggerire un Goffin ancora in partita, ma il 5-2 che Nole riesce a chiudere grazie a uno spettacolare lungolinea di rovescia che scatena anche un "Oooh" di meraviglia dagli spalti fa capire che la fine è vicina. E infatti cinque punti dopo arriva l'ultimo break, quello che regala set, partita e semifinale a un Novak Djokovic davvero tirato a lucido.

FEDERER NON SBAGLIA Nel numero 100 è compresa un'idea di purezza e perfezione. Concetti che vengono quasi naturalmente accostati anche a Roger Federer. Da adesso in poi c'è un motivo in più: Sua Maestà conquista la centesima vittoria nei Championships in 21 edizioni. Mai nessun tennista è riuscito in tale impresa, nemmeno Rafa Nadal nel Roland Garros. Eppure, la festa dello svizzero rischia di essere rovinata da Kei Nishikori, che lo mette in difficoltà nei primi scambi. L'inizio di partita è stato perciò anticlimatico: il padrone del Centrale perde il primo turno di battuta, mettendo a segno solo un punto. Con due grandi risposte Nishikori lo manda a tappeto e nel game successivo consolida il break. Il giapponese ha addirittura tre palle break per andare sul 3-0, Federer mette una pezza e resta aggrappato la partita: potrebbe pareggiare, ma Nishikori è bravo a salvare la palla del potenziale 3-3. Lo svizzero, pur cedendo il primo set per 6-4, dà evidenti segnali di ripresa, lasciando solo un 15 negli ultimi due turni di battuta. Il secondo set è una carneficina. Sulla scia del finale del primo parziale, Federer torna ai suoi livelli e non lascia respirare Nishikori. Il giapponese fa suo il primo scambio del set, poi gli arriva addosso una valanga di 12 punti consecutivi, con cui Federer strappa il servizio e va sul 3-0. Nishikori salva l'onore vincendo il quarto game ma subisce il doppio break di svantaggio, che vuol dire 5-1. Lo svizzero chiude la pratica al servizio in 23 minuti, mostrandosi infallibile quando gioca la prima. Anche le percentuali con la seconda sono buone (67% di punti vinti), mentre il servizio di Nishikori crolla verticalmente (36% di punti vinti con la prima contro il 67% del set precedente, solo il 25% di punti vinti con la seconda). A livello di punti, il gap del secondo set è ancora più evidente: 26-8 per lo svizzero. Nel terzo set Nishikori deve subito salvare una palla break in un primo game lunghissimo, mentre i giochi successivi scorrono via più velocemente: si va al cambio campo sul 3-3 e il numero 7 del mondo deve salvare altre tre palle break, salvo capitolare alla quarta (4-3). King Roger consolida il break e dopo un turno di battuta interlocutorio serve per conquistare il secondo set. Nishikori ha la palla del 5-5, Federer la salva e al secondo set point trova il vantaggio grazie a un 6-4. È lo stesso risultato del quarto e ultimo parziale, che rimane equilibrato fino all'ottavo game. Nishikori è in costante difficoltà al servizio ma riesce a stare a galla salvando cinque palle break, poi manda lungo un dritto e Federer va sul 5-4. Lo svizzero si prende la 13esima semifinale a Londra con due ace (sui 12 totali).

NADAL DOMA QUERREY Il maiorchino deve faticare solo nel primo set contro Sam Querrey. Lo statunitense cerca di mettere in difficoltà il numero 3 del tabellone con il suo servizio potente (14 ace nel solo primo parziale, con l'81% di punti vinti con la prima). Tuttavia, Nadal gli strappa il servizio già nel terzo game e nei suoi successivi due turni di battuta lo lascia a zero. Querrey non capitalizza una palla break sul 4-3 e deve salvare tre set point nel game successivo. Inaspettatamente, il californiano recupera il break di svantaggio e va sul 5-5. Nadal reagisce da campione, piazza il controbreak e chiude il primo parziale sul 7-5 con più sofferenza del previsto, perché Querrey ha tre palle per andare al tie-break. Decisamente senza storia gli altri due set: Nadal alza l'asticella al servizio, Querrey cala alla distanza e fa meno male in turno di battuta (otto ace in due parziali, mentre il rendimento con la seconda crolla al 29% nel terzo set). I parziali sono eloquenti: doppio 6-2, con Nadal che martella dall'inizio alla fine e si scioglie solo nel finale, quando a un “Vamos Rafa!” uno spettatore risponde con “Let's go Roger!”. Ride il maiorchino, sapendo che il 40esimo “Fedal” è alle porte. E per una cifra tonda non può esserci teatro migliore di Wimbledon: nei Championships questa sfida mancava da 11 anni. Nella parte alta del tabellone, una semifinale molto meno “nobile”, tra Djokovic e Roberto Bautista-Agut, che ha piegato per 7-5 6-4 3-6 6-3 l'argentino Guido Pella.

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