TENNIS

Us Open: Sinner lotta ma si arrende a Zverev, niente quarti di finale

Nulla da fare per Jannik, che subisce i crampi e si trova quasi sempre a rincorrere nel punteggio. L'azzurro cede al quinto set col punteggio di 6-4 3-6 6-2 4-6 6-3

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Jannik Sinner è stato sconfitto agli ottavi di finale degli Us Open dal tedesco Alexander Zverev in cinque set (4-6, 6-3, 2-6, 6-4, 3-6) dopo una battaglia durata quasi cinque ore. Zverev vola ai quarti, dove invece non ci sono più italiani dopo l'eliminazione di ieri di Matteo Arnaldi. La partita del tennista azzurro è girata nel secondo game del quinto set, nonostante le speranze nate dopo il salvataggio nel quarto: sono mancate anche le gambe, con i crampi sopravvenuti già nel corso del terzo set. Finale di match invece quasi da sfiduciato per Sinner, che ha sofferto molto le prime di Zverev.

TABELLONE MASCHILE
Si interrompe negli ottavi di finale la corsa di Jannik Sinner, che non vivrà il remake dei quarti di finale degli scorsi Us Open contro Carlos Alcaraz (1), vincitore su Arnaldi. L'altoatesino cede infatti ad Alexander Zverev dopo un'autentica maratona da 4h41', che vede Jannik lottare ripetutamente contro i crampi e inseguire troppo spesso nel punteggio: finisce 6-4, 3-6, 6-2, 4-6, 6-3 per il tedesco, che sfiderà il numero uno al mondo. Il primo set è già sintomatico della battaglia che attenderà i due tennisti, con Zverev che domina col rovescio e piazza due break per spezzare l'equilibrio, vincendo 6-4 dopo 1h09' di gioco. Nel secondo arriva la dura reazione di Sinner, che si porta subito sul 2-0 e vola sul triplo vantaggio nei game, ma inizia anche ad accusare i primi problemi fisici: dopo qualche errore al servizio, lamenta dei crampi al suo angolo e sostiene di non riuscire a spingere con le gambe. Interviene il fisioterapista, ma Zverev ne approfitta per rientrare sul 3-2. Jannik combatte però coi suoi demoni e si riporta in parità vincendo 6-3. Nel terzo set riemergono i problemi fisici per Sinner, proprio dopo essere riuscito ad annullare cinque palle break mantenendo il tedesco sul 2-2. 

L'azzurro si piega in due dal dolore e crolla nel punteggio, subendo il break nel sesto gioco e non riuscendo a rientrare nel punteggio, con l'inevitabile 6-2 di Sascha. Sembra la fine dei giochi, invece le cure del fisioterapista rivitalizzano Sinner, che piazza moltissimi vincenti e risponde colpo su colpo a uno Zverev che sembra attanagliato dalla pressione. Si arriva sul 4-4 nel quarto set e lo scatto è dell'azzurro, che approfitta della stanchezza del rivale per trascinarlo al quinto nella notte statunitense: 6-4 e si prolunga il match. Il quinto set però ha un avvio da incubo, con un break a zero immediato e il 3-0 di Zverev contro un Sinner svuotato. Jannik ha un moto d'orgoglio, ma crolla definitivamente sul 6-3 dopo 4h41' di gioco. Non riesce dunque l'impresa all'azzurro, sconfitto da uno Zverev in grande spolvero e dai suoi demoni: dai crampi agli errori tecnici, con 67 errori gratuiti, troppi per questi livelli.

Sarà Zverev (12) ad affrontare Alcaraz (1) nei quarti, mentre Daniil Medvedev (3) passa il turno senza patemi d'animo. Il russo perde il primo set contro de Minaur (13) col punteggio di 6-2, ma torna subito in carreggiata vincendo i successivi parziali per 6-4 e 6-1. La sua supremazia è evidente e sfocia nel netto 6-2 che chiude la partita dopo 2h40' di gioco. Si definisce così l'intero tabellone dei quarti: da un lato Zverev-Alcaraz e Medvedev-Rublev, dall'altro Tiafoe-Shelton e Djokovic-Fritz. 

TABELLONE FEMMINILE
L'ultima qualificata ai quarti del tabellone femminile degli Us Open è Aryna Sabalenka (2), che ha vita facile contro la russa Kasatkina (13). Non c'è storia nel match disputato nella notte italiana, subito dominato dalla bielorussa e numero due al mondo col netto 6-1 nel primo set. Nel secondo Kasatkina è più aggressiva, ma il 6-3 è una sentenza inappellabile che chiude il match dopo 1h15'. Sabalenka avanza e sfiderà Zheng Qinwen (23), che ha travolto Ons Jabeur (5). Si completa anche qui il tabellone dei quarti: da un lato Ostapenko-Gauff e Cirstea-Muchova, dall'altro Vondrousova-Keys e Zheng-Sabalenka. 

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