Il 24enne di Sesto Pusteria starebbe valutando di saltare l'appuntamento con la Nazionale per concentrarsi sul primo Slam stagionale
di Marco CangelliDa una parte il cuore, dall'altra la testa: Jannik Sinner si trova di fatto in mezzo a due fuochi dopo il ritiro al Masters 1000 di Shanghai che ha allontanato ulteriormente la corsa numero 1 della classifica ATP. Lo stop di tre mesi per la positività al Clostebol sta costando caro al 24enne di Sesto Pusteria costringendolo a giocare molto, ma al tempo stesso incassando risposte discordanti dal proprio corpo.
Serve riposo per poter rendere al meglio, tuttavia non ci si può nemmeno fermare per evitare che Carlos Alcaraz fugga via e si prenda definitivamente la scena, quindi è tempo di scelte e nel mezzo potrebbe inserirsi anche la Final Eight di Coppa Davis, da giocare con l'Italia, ma soprattutto finalmente da disputare in Italia. Tutti darebbero per scontato che il "profeta del tennis italiano" decida di vestirsi d'azzurro e provare a regalare il terzo successo consecutivo alla squadra di Simone Volandri, ma la Davis non dà punti per la classifica e soprattutto non regala più il prestigio di un tempo.
Se si guarda anche al prossimo anno, a gennaio ci saranno gli Australian Open con 2000 punti da difendere, un bottino preziosissimo per Sinner che potrebbe a questo punto declinare la chiamata azzurra per prepararsi al meglio al primo Slam stagionale. La ragione personale di fatto davanti alla ragione di stato, anche perchè l'Italia senza Sinner ha già dimostrato di cavarsela e il fuoriclasse altoatesino ha davanti a sé un periodo intenso.
Imprescindibile la partecipazione al Six Kings Slam, un torneo d'esibizione che non regala punti, ma un montepremi di ben 7,5 milioni di dollari. Certo, zero prestigio, zero incremento nella classifica ATP, ma un bel gruzzoletto da mettersi in tasca. A quel punto si tornerà a pensare al ranking e qui le scelte sono quasi obbligate: ATP 500 di Vienna, Masters 1000 di Parigi-Bercy e ATP Finals a Torino. Un tour de force obbligato per recuperare quei tre mesi di stop e per puntare a impensierire Alcaraz.
E infine la Coppa Davis, ma viste le condizioni precarie di Sinner, potrebbe diventare un pericolo per il corpo e per la rincorsa al 2026, l'anno del riscatto. Quindi testa o cuore? Lo scopriremo soltanto nelle prossime settimane.