Sono passati quattro anni dall'ultima apparizione, ma finalmente l'attesa è finita. God of War è tornato più in forma e cattivo che mai con "Ragnarok", il secondo capitolo dell’epopea norrena di Kratos e di suo figlio Atreus. Dopo aver deposto le ceneri della moglie Laufey a Jotunheim e aver avuto la meglio su Baldur, lo Spartano si prepara all’arrivo del Fimbulwinter e a fronteggiare la furia di Freya, assetata di vendetta per il destino di suo figlio, e la duplice minaccia rappresentata da Thor e dal temibile Odino. Il duo dovrà viaggiare attraverso i Nove Regni alla ricerca di risposte: Atreus vuole comprendere la profezia di Loki e il ruolo che avrà durante il Ragnarok, la fine degli dei per la mitologia nordica, mentre Kratos cercherà di liberarsi dagli errori del passato e vestire appieno il ruolo di figura paterna di cui suo figlio necessita.
Al termine della nostra prova, possiamo dire tranquillamente che si tratta dell'esperienza definitiva di God of War. Un gioco d'azione con visuale alle spalle del protagonista, assolutamente imperdibile anche per i non appassionati del genere. Esplorazione, risoluzione di enigmi e combattimenti sono la base di un titolo in cui si mischiano nuove ambientazioni e storici scenari, personaggi inediti e vecchie conoscenze, missioni principali e secondarie, orde di nemici e sanguinose boss fight. Con un tocco di storia della mitologia norrena attraverso appunti e racconti sparsi qua e là insieme a risorse e potenziamenti. Nonostante la complessità generale, il gioco è reso assolutamente accessibile a tutti grazie alle tante opzioni e impostazioni per intervenire non solo sul reparto grafico e audio, ma anche per rendere più semplici alcune operazioni come la raccolta degli oggetti, la gestione della visuale, il superamento degli ostacoli, ma anche la risoluzione degli enigmi.
Quanto ai livelli di difficoltà previsti, sono cinque e accontentano un po' tutti i gusti dei giocatori: da chi vuole godersi soprattutto la storia, evitando di impazzire per avanzare, a chi non vede l'ora di scatenare tutta la sua violenza distruttrice senza farsi distrarre dal racconto. In ogni caso, anche dopo aver completato la storia, God of War Ragnarok vi garantirà una grande longevità, invitandovi a continuare l'esplorazione per collezionare gli oggetti mancanti, completare le quest secondarie o cimentarvi in missioni che si sbloccano solo una volta conclusa la campagna principale.
Per chi non conoscesse God of War, il protagonista assoluto è Kratos, che sarà il personaggio in vostro controllo. In Ragnarok, comunque, anche Atreus rivestirà un ruolo di assoluto rilievo con il procedere del cammino, grazie non solo all'uso delle sue frecce nel momento in cui la battaglia si fa tosta, ma anche alla capacità di aiutarvi nel risolvere gli enigmi. C'è poi un terzo protagonista, Mimir. La testa parlante è una sorta di "saggio", che accompagna Kratos, Atreus e il giocatore con info, suggerimenti e aneddoti utili per proseguire nell'avventura. Questo trio si troverà di fronte un esercito di nemici di varie capacità, dimensioni e fattezze, in grado di mettervi in difficoltà in ogni momento. Per gli spostamenti, oltre a muovervi a piedi, userete una slitta trainata da cani quando vi troverete in ambientazioni invernali, mentre le imbarcazioni saranno il vostro mezzo di trasporto per attraversare fiumi e laghi presenti in quantità.
Per quanto riguarda gli armamenti, Kratos ha a disposizione l'ascia Leviatano (che potrà essere ghiacciata per diventare più letale) e le Lame del Caos (in grado di essere infuocate), entrambe con nuovi poteri e mosse speciali per generare combo micidiali, oltre al potere denominato Furia di Sparta, in grado di scatenare tutta la forza presente in voi. C'è poi il classico scudo per le fasi di difesa e attacco negli scontri con i vari boss e bestioni. Il tutto potenziabile quasi all'infinito, armature comprese. Il sistema di combattimento si fonda sulle stesse basi del predecessore, anche se sono previste nuove opzioni. La complessità di alcune mosse, comunque, richiede un po' di studio e attenzione.
Senza tante sorprese, su PS5 questo God of War Ragnarok ha un impatto grafico sublime, sia per quanto riguarda le ambientazioni, sia per quanto riguarda i personaggi. Dettagli e definizione sono ai massimi livelli, come pure le animazioni nei combattimenti. Se poi avrete un televisore adeguato, in grado di sfruttare i 60 fps o ancora meglio l'aggiornamento a 120 Hz, allora entrerete letteralmente in un'altra dimensione, godendo appieno della modalità grafica "Fedeltà". Anche dal punto di vista dell'audio, si toccano cime elevatissime. La colonna sonora è in grado di creare l'atmosfera giusta in ogni situazione e anche i dialoghi in italiano (oltre ai testi) sono assolutamente coinvolgenti grazie a un doppiaggio degno delle migliori pellicole cinematografiche.
God of War Ragnarök in campo a San Siro
Ci ha un po' deluso, al contrario, l'utilizzo del controller. In fase di presentazione, si parlava di "feedback aptico in grado di reagire alle azioni in game mediante dei doppi attuatori che sostituiscono i tradizionali motori di vibrazione". In questo modo, le vibrazioni dinamiche avrebbero dovuto "consentire di simulare qualsiasi sensazione, dagli ambienti di gioco alla risposta delle armi". Inoltre, i grilletti adattivi dovevano permettere di "interagire attraverso vari livelli di forza e tensione: nel momento in cui si dovrà scatenare la potenza dell’ascia Leviatano e delle temibili Lame del Caos", ci si doveva sentire "fisicamente collegati alle azioni sullo schermo". In realtà, il DualSense non viene utilizzato al massimo delle sue potenzialità, anche se restituisce buone sensazioni nei combattimenti e nell'interagire con l'ambiente circostante. Ma niente di assolutamente mai provato o di incredibilmente realistico. Su questo aspetto si può e deve ancora lavorare.
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