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Diablo 4, la recensione: Sanctuarium di nuovo sotto assedio

Blizzard va sul sicuro nel quarto capitolo della saga: atmosfere dark e open world immenso. Ma siamo solo all'inizio...

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Diablo 4, la recensione: Sanctuarium di nuovo sotto assedio - foto 1
© ufficio-stampa

Partiamo subito con la massima onestà: Diablo 4 è il primo capitolo della saga che proviamo in lungo e in largo. E siamo stati fortunati, almeno ricapitolando un po' di doveroso background, perché se è vero che questo franchise ha sostanzialmente il merito di aver inventato il genere dell'action RPG ed è impossibile - se si mastica un po' questo mondo - non averne mai sentito parlare, d'altro canto il terzo capitolo aveva lasciato l'amaro in bocca ai fedelissimi di Diablo. Con questo quarto capitolo invece Blizzard ha ripreso il filo interrotto da Diablo 2, vera icona di questo genere di giochi, riportando quelle atmosfere dark con cui ci si approccia sin dai primi minuti di gioco. La cinematica iniziale è incredibilmente splatter e sanguinolenta, un po' il manifesto del titolo, e ci presenta da subito Lilith (figlia di Mefisto, signore dell'odio prtagonista di Diablo 2) che sarà la principale antagonista e fulcro finale del sesto atto, quando saremo chiamati finalmente a batterla.

Prima di partire per la nostra missione, però, va creata la classe del personaggio con cui intraprendere l'avventura, scegliendo tra barbaro (che punta sulla forza), druido (gli incantesimi asso nella manica), negromante (può evocare un esercito di scheletri), tagliagole (forse il più equilibrato nei combattimenti) e incantatore (la magia per eludere i nemici), tutti ovviamente con aspetto e soprattutto abilità diverse. Cinque possibilità che aiutano ad andare incontro al gusto del giocatore e consentono pure di affrontare l'avventura da punti di vista completamente diversi, aiutando in questo senso la longevità. Cinque possibilità che creano percorsi di gioco diversi: siccome i primi tre atti sono completabili in ordine sparso e data la natura open world di Sanctuarium, decidere quale direzione prendere nella grandissima mappa (meno male che c'è una sorta di sistema di navigazione per sapere la strada più veloce per una determinata meta) dipende da quanto veloce si vuole procedere nell'upgrade del proprio guerriero.

Diablo 4, la recensione: Sanctuarium di nuovo sotto assedio - foto 2
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Oltre alla campagna c'è di più verrebbe da dire, vista la grande cura nel realizzare paesaggi e ambientazioni, che tra l'altro spesso contengono strutture e oggetti che vengono pesantemente influenzati dalle battaglie, con danni e distruzioni che cambiano il panorama ammirato sino a qualche secondo prima. Tra l'altro l'esplorazione dà una mano anche nei progressi, con ricompense ricevute a seconda dei punti di interesse (oltre che delle missioni) visitati. Nel gameplay ci si muove bene anche su PS4, da menzionare anche il buon livello di doppiaggio in italiano.

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Ma che RPG sarebbe senza la possibilità di sbloccare abilità, cercare ricompense, potenziare le armi, vendere o riciclare gli oggetti trovati sul campo? L'esplorazione della mappa è anche questo, consigliabile per arricchire l'esperienza di gioco ma anche per mettere "fieno in cascina" verso la boss battle finale. A proposito di combattimenti, la taratura fine della difficoltà di gioco - c'è quella facilitata per i neofiti e quella più hard per chi ha già dimestichezza con Diablo ma la cosa bella è che si può anche cambiare in game - ci ha permesso di affrontare con ragionevole difficoltà i boss e le missioni secondarie, tutti da affrontare sia con la forza bruta, e quindi vai di tasti pigiati sul controller, sia con un minimo di tattica, un ibrido che funziona un po' per tutti i gusti.

Diablo 4, la recensione: Sanctuarium di nuovo sotto assedio - foto 3
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Chiaro che un titolo come Diablo 4 non finisca il giorno del lancio, avvenuto il 5 giugno per Playstation 5/4, Xbox Series X/S, Xbox One e pc Windows, e non a caso anche la conclusione della campagna in singolo lascia più di una porta aperta a futuri aggiornamenti che la stessa Blizzard non ha negato. Senza dimenticare, ovviamente, tutta la parte on-line con Battlenet, anche se l'estensione della mappa può far correre il rischio di ritrovarsi lo stesso da soli o quasi, soprattutto in questi primi giorni di rilascio. L'impressione, dunque, è di trovarsi di fronte solo al primo tempo di una partita ancora da giocare, dalle premesse il ciclo vitale di Diablo 4 sembra poter regalare altre sorprese in futuro...

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