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Us Open, montepremi da record ma c'è chi si lamenta: "Va tutto a chi vince"

23 Ago 2025 - 15:36

Gli Us Open si presentano con un montepremi da capogiro: un aumento del 39% rispetto all'anno precedente e 5 milioni di dollari ai vincitori dei singolari. Ma proprio sul montepremi per i vincitori si riaccende la polemica con forti critiche sulla distribuzione dei ricavi nel mondo del tennis. Il malcontento serpeggia soprattutto tra i giocatori fuori dalla top 20, che denunciano una crescita sproporzionata dei premi per i vincitori rispetto a quelli eliminati nei primi turni.

Alexandre Müller, n.38 Atp, ha definito "sorprendente" il divario: "Quasi il 40% in più per il vincitore e solo il 10% in più per il primo turno. È enorme". Müller ha riconosciuto che "Alcaraz e Sinner fanno vendere i biglietti" ma ha ribadito "che il tennis non può vivere solo di star". In passato Novak Djokovic, tra i fondatori del sindacato Ptpa, è stato il primo a porre la questione sottolineando che "sono pochi i giocatori che riescono a vivere del tennis".

La sua denuncia era rivolta non solo agli Slam ma anche alle organizzazioni Atp e Wta, accusate dal sindacato di "sfruttamento finanziario" dei professionisti. Ugo Humbert, n.20 della classifica mondiale, ha raccontato le difficoltà dei tennisti fuori dai riflettori: "C'è chi non ha soldi per pagare l'allenatore o per viaggiare ai tornei. E sono tra i primi 300 al mondo", ha detto. Diane Parry, n.106, ha sottolineato che i premi, tra l'altro, vanno divisi con l'intero staff: "Noi siamo anche datori di lavoro".

Un primo risultato, dopo le proteste dello scorso anno, è stato ottenuto: Roland-Garros, Wimbledon e Us Open hanno aumentato le dotazioni. La Wta ha annunciato un record di 249 milioni di dollari in premi per il 2025 ma anche in questo caso la maggior parte finirà nelle mani di pochi. L'Atp, per parte sua, ha esteso il sistema pensionistico da 165 a 300 giocatori e raddoppiato i premi nel circuito Challenger. Le tensioni però restano.

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