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L'atleta transgender Nikki Hiltz denuncia i futuri test genetici

03 Ago 2025 - 15:26

L'atleta transgender e non binaria Nikki Hiltz ha criticato l'obbligo imposto dalla Federazione Internazionale di sottoporre le atlete ai test genetici ai Campionati del Mondo di settembre, definendolo una "brutta china". Hiltz, cittadina statunitense, è stata assegnata al genere femminile alla nascita, ma ha rivelato la sua identità transgender e non binaria nel 2021 e utilizza pronomi neutri. "I test di genere sono una brutta china", ha dichiarato Hiltz dopo essersi assicurata il biglietto per i Campionati del Mondo di Tokyo con la vittoria nei 1.500 metri femminili alle prove statunitensi di Eugene, Oregon. La World Athletics, la federazione internazionale di atletica leggera, ha adottato mercoledì scorso una nuova regola che impone test genetici per le atlete che desiderano competere nella categoria femminile, a partire dai Campionati del Mondo. Questo test, effettuato tramite tampone orale o analisi del sangue, "deve essere eseguito una sola volta nella vita" e "consente di determinare in modo affidabile il sesso biologico", secondo la Federazione. "Ovviamente, lo farò. Non protesterò o altro. Semplicemente non mi piace il precedente che crea", ha reagito Hiltz, che ha espresso timori di tecniche più invasive all'interno di altre federazioni. Il test della World Athletics rileverà il gene Sry, un gene sul cromosoma Y responsabile dello sviluppo dei caratteri maschili. Se il test risulta negativo per il cromosoma Y, l'atleta può competere nella categoria femminile in gare valide per il ranking mondiale. Se risulta positivo, l'atleta può competere nella categoria femminile solo in gare non valide per il ranking mondiale o in una categoria diversa da quella femminile. Il mondo dell'atletica leggera ha a lungo considerato l'introduzione di criteri di ammissibilità per le gare femminili, a causa delle perplessità sui vantaggi biologici delle atlete transgender o di quelle con variazioni nello sviluppo sessuale. Le donne transgender che hanno sperimentato la pubertà maschile sono attualmente escluse dalla World Athletics dalle gare femminili. La federazione richiede inoltre alle atlete il cui corpo produce alti livelli di testosterone di assumere farmaci per ridurlo per poter essere ammesse. 

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