Si è conclusa ieri nel tardo pomeriggio, a Roma, la seconda tappa del convegno nazionale itinerante 'Giustizia sportiva e trasparenza - Superare le criticità e proteggere i diritti', ospitato nella prestigiosa sede del Circolo Sottufficiali della Marina Militare.
Durante l'incontro sono stati affrontati temi cruciali grazie ai contributi di voci autorevoli: l'Avv. Jacopo Tognon, membro del Tribunale Arbitrale dello Sport (T.A.S.) di Losanna e docente di Politiche Europee dello Sport presso l'Università di Padova; l'Avv. Barbara Agostinis, vicepresidente della V sezione del Collegio di Garanzia del CONI; l'Avv. Lucio Giacomardo, membro della Commissione Diritto dello Sport del Consiglio Nazionale Forense (CNF).
I relatori hanno approfondito la struttura e i limiti di competenza del Collegio di Garanzia, sottolineando la necessità di garantirne terzietà e indipendenza. È stata inoltre evidenziata l'urgenza di una regolamentazione più chiara dei rapporti tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria.
La giornata di confronto ha messo in luce criticità significative che rendono necessario un intervento sia normativo che culturale, volto a garantire la tutela effettiva dei diritti degli sportivi, in particolare nei casi più "spinosi" o rilevanti, che vedono contrapposte le istanze della base alle decisioni dei vertici federali.
Interventi e testimonianze forti, uniche e coraggiose - Numerosi sono stati gli interventi, tra cui quelli dei candidati alla presidenza del CONI: l'Avv. Iannelli, il dott. Pino Macchiarola, Duccio Bartalucci, Ettore Thermes (la cui candidatura è stata respinta); e ancora le testimonianze di Gaetano Di Bella, che ha parlato di "sistema", di Lorella Tempia, madre dei fratelli Fornasier, che ha letto la lettera recentemente inviata a Giovanni Malagò; e dell'Avv. Scarfone, che ha richiamato l'assoluta necessità di azioni indifferibili.
Per la prima volta, vicende emblematiche e drammatiche delle distorsioni del sistema sono state esposte contemporaneamente, rivelando come, in molte circostanze, siano stati violati i principi del giusto processo, della parità tra le parti e dei diritti umani, proprio da parte degli stessi organi della giustizia sportiva.
Una chiamata alla responsabilità - Il tema della giustizia sportiva è oggi più che mai attuale e sentito. Le soluzioni esistono, ma spesso manca la concreta volontà di attuarle. Al di là degli strumenti normativi, è fondamentale ricordare che l'efficacia e la credibilità delle istituzioni dipendono innanzitutto dalla qualità etica e umana di chi le rappresenta. Nonostante le numerose richieste d'intervento avanzate nel tempo, le istituzioni hanno risposto con dichiarazioni d'intenti e promesse, alle quali però non sono seguite azioni risolutive. Il mondo sportivo lancia un appello chiaro: è tempo che la giustizia si faccia realmente portatrice dei valori che lo sport promuove, contribuendo al rinnovamento culturale e sociale, e offrendo ai giovani un modello di gestione trasparente, sana e giusta.
Dal convegno sono emerse proposte diverse e articolate che - pur non rappresentando una visione univoca - hanno favorito un confronto utile e costruttivo. Una convinzione condivisa è emersa con forza: il rispetto per le istituzioni è imprescindibile, ma non esclude il diritto di esprimere critiche legittime nei confronti dell'operato delle dirigenze sportive. La libertà di parola, infatti, deve essere sempre garantita.
Resta ancora da definire in modo chiaro il meccanismo di nomina degli organi di giustizia, che dovrà necessariamente essere indipendente e svincolato dalle Federazioni, per garantirne imparzialità e trasparenza.
Il tema portante del convegno e le parole di Papa Leone - Nel corso del convegno sono state anche ricordate le parole pronunciate da Papa Leone durante il Giubileo dello Sport, svoltosi domenica 15 giugno 2025. Il Pontefice ha sottolineato l'importanza dello sport per tre motivi: In una società sempre più incline all'individualismo, in cui si dà valore all'"io", lo sport può riportare l'attenzione sul "noi"; In un mondo sempre più tecnologico e immerso in realtà virtuali, lo sport riporta a una dimensione umana, con percezione concreta di tempo, spazio e fatica; In una società che esalta il mito del vincente, del forte e dell'infallibile, lo sport insegna anche il valore del saper perdere.
Partendo dalla società moderna, spesso oggetto di critiche, occorre riscoprire i valori fondanti. Se è vero che lo sport, per definizione, è la culla dei valori, esso deve disporre, in presenza di devianze, di un correttivo: la giustizia sportiva. Il percorso proposto dal convegno è proprio questo: partire dal correttivo della giustizia sportiva per migliorare lo sport, riportare i valori, e contribuire alla crescita della società e dei giovani.
Il convegno ha dimostrato come disfunzioni e distorsioni della giustizia sportiva siano diffuse in troppe Federazioni. È necessario un intervento non solo da parte delle istituzioni sportive, ma anche da parte di quelle politiche, affinché venga garantito un controllo effettivo e reale sull'operato della giustizia sportiva.
Presenze istituzionali - Hanno partecipato al convegno, offrendo il proprio contributo istituzionale: l'Amm. di Squadra Stefano Barbieri, Presidente della Commissione avanzamento Sottufficiali; l'On. Paolo Barelli, Capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati e Presidente della FIN; l'Avv. Maria Cecilia Morandini Coordinatore Regionale AIAS Lazio e responsabile Safeguarding Office della Fidal; il Dott. Guido D'Ubaldo, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio. Era presente anche il Presidente del CONI Lazio Alessandro Cochi.
È stata inoltre letta una lettera inviata dall'On. Andrea Delmastro Delle Vedove, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, e un messaggio di Pietrangelo Massaro, Vice Capogruppo di Forza Italia.