VERSO LE OLIMPIADI

Tokyo 2020, niente abbracci, feste e alcol: ecco le regole anti Covid

A un mese dal via, il comitato organizzatore ha pubblicato le rigide norme dei Giochi olimpici

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“L’atmosfera festosa dovrà essere soppressa, questa è diventata una grande sfida. Le persone possono provare gioia nei loro cuori, ma non possono essere rumorose e devono evitare assembramenti”. Ad un mese dall'inizio delle Olimpiadi, il comitato organizzatore di Tokyo ha pubblicato le rigide norme anti-Covid che i (pochi) spettatori ammessi dovranno rispettare: niente alcol, abbracci, applausi, cori e niente autografi. Tutti i festeggiamenti “dovranno essere soppressi” per diminuire i rischi del Covid ha annunciato la presidente del comitato, Seiko Hashimoto.

Getty Images

Pochi giorni fa è arrivato il via libera alla presenza di 10.000 spettatori negli stadi (escluso il pubblico dall’estero), ma gli organizzatori hanno avvertito che i tifosi non troveranno l’atmosfera di festa che si sta vivendo a Euro 2020 e anche che, se la situazione dovesse peggiorare, le competizioni andranno avanti a porte chiuse.

“In Europa, gli stadi sono pieni di festa - ha detto la Hashimoto - Purtroppo non potremo essere in grado di fare lo stesso”. Gli spettatori infatti, superati gli ormai classici controlli della temperatura, una volta negli impianti non potranno “prendere contatto diretto con altri spettatori”, sventolare bandiere, né chiedere autografi agli atleti o “esprimere supporto verbale”.

"Realizzare giochi sicuri e protetti è ciò che il comitato organizzatore desidera di più e noi siamo i responsabili affinché questo accada - ha dichiarato Seiko Hashimoto - Se i giapponesi hanno anche solo un leggero senso di preoccupazione, allora dobbiamo arrenderci", ha aggiunto. Secondo gli esperti, senza adeguate misure di sicurezza la capitale giapponese potrebbe arrivare ad avere diecimila contagiati nel giro di un mese. Del resto in Giappone la vaccinazione di massa è partita tardissimo: ora sta accelerando, ma a oggi soltanto il 16 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Secondo le proiezioni, la temuta variante delta dovrebbe essere prevalente in Giappone proprio tra un mese, proprio all’apertura dei Giochi.

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