"Tutti gli atleti conoscono i controlli a cui siamo sottoposti prima di una qualsiasi gara. Ancora di piu' alle Olimpiadi. Imane (Khelif ndr) e' una donna e se e' stata autorizzata, evidentemente, puo' gareggiare. A non essere giusto e' il trattamento che ha subito: l'hanno chiamata trans, accusata di barare quando lei non ha fatto niente di male. Ha soltanto gareggiato e vinto, rispettando le regole. Spero che questi Giochi finiscano bene, per Imane". Cosi' la campionessa olimpica della spada a squadre Rossella Fiamingo intervistata da la Repubblica.