Il 35enne di Nus ha spiegato i propri obiettivi in vista della rassegna a cinque cerchi, in programma dal 6 febbraio prossimo
di Marco CangelliLe Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 rappresentano l'ultima tappa di una carriera carica di successi per Federico Pellegrino. Primo italiano a vincere una Coppa del Mondo sprint, il 35enne di Nus ha trascinato negli ultimi anni il movimento italiano dello sci di fondo conquistando sette medaglie mondiali e due argenti fra Pyoengchang 2018 e Pechino 2022. Per il portacolori delle Fiamme Oro Moena arriva quindi l'occasione di giocarsi qualcosa d'importante davanti al proprio pubblico, nell'ennesima puntata dello storico duello con il norvegese Johannes Høsflot Klæbo prima di congedarsi definitivamente.
Cosa si aspetta da questa stagione?
Ciò che voglio veramente è dare il meglio di me, come ho sempre fatto in passato. Obiettivi tangibili non ce ne sono, ma a livello personale mi piacerebbe che l'Italia possa avere nel medagliere un oro dallo sci di fondo. In una gara a squadre sarebbe ancor più bello.
Com'è cambiata la squadra dopo alcuni anni difficili?
Un po' è cambiata perché non è stato facile da un punto di vista di allenamenti. Negli ultimi quattro anni si è cambiato molto la linea che si seguiva in passato. Vedo nella mentalità dei ragazzi che c'è più consapevolezza di potercela fare e penso di essere riuscito a trasmettere gli stimoli giusti per farsì che ciò avvenisse. Quindi vedremo in campo gara, non soltanto quest'anno, ma anche in futuro perché vorrei capire se ho lavorato bene come vecchio della squadra o meno.
Come si sta trovando con Markus Cramer?
Ci stiamo trovando bene, anche perché si tratta del quinto anno con lui. Sul piano della preparazione è molto semplice, visto che bisogna lavorare tanto, però è molto interessante l'approccio umano che si crea con lui e l'ho sempre apprezzato sin dal primo anno quando, pur conoscendoci pochissimo, è sempre riuscito a mettermi in condizione di esprimermi al meglio.
È ancora dell'idea di disputare anche la 50 chilometri alle Olimpiadi?
Negli ultimi anni mi sono allenato esattamente come i miei compagni di squadra, con la differenza che ho applicato un diverso approccio alle gare, una gestione delle energie più oculata e delle scelte di calendario. L'opportunità della 50 chilometri l'ho iniziata a cogliere nel 2023 con il Mondiale di Planica dove sono arrivato decimo e questo mi ha dato la consapevolezza di potermela giocare pure lì. A livello di preparazione non c'è nulla di troppo stravolgente, qualche allenamento dedicato sì, ma l'obiettivo è poi sempre quello, riuscire a essere veloci da stanchi, che serve sia per le sprint ma anche per la 50.
Cosa farà Federico Pellegrino dopo questa stagione?
Sicuramente continuerò a dare una mano ai ragazzi, in particolare in virtù della mia elezione come rappresentante degli atleti nel Consiglio CONI fino al 2028, ma ho anche altri progetti. Con la famiglia ho alcuni piani come un'attività ricettiva che sta prendendo piedi davanti a casa insieme a mia moglie, ma anche altre occasioni. Di base l'obiettivo è quello di passare più tempo con la famiglia, portare avanti gli studi e poi vedremo con il tempo quali occasioni arriveranno.