Mondiali 2022, amichevole tra lavoratori e leggende del calcio
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Stasera si decide la formazione che affronterà l'Argentina per il titolo di campione del mondo
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Se quelle con il Belgio, poi la Spagna e infine il Portogallo erano state considerate imprese, questa sera contro la più "cugina" di tutte, la Francia campione del mondo, al Marocco servirà un exploit da consegnare alla storia. Allo stadio Al-Bayt sarà un vero e proprio derby, che la nazionale transalpina tuttavia giocherò in trasferta visto il clima che sugli spalti si preannuncia quasi totalmente a favore dei Leoni d'Atlante. Basti solo considerare che la Royal Air Maroc ha potenziato l'offerta verso il Qatar per consentire ai tifosi di sostenere la squadra di Regragui in vista della storica semifinale.
Una bolgia marocchina a cui la Francia si dice consapevole di dover affrontare, anche se il ct dei transalpini Didier Deschamps non vuole sentir parlare di 'ostilita'': "Non mi piace il termine 'ostile'. Attorno al Marocco c'è un fervore popolare molto importante, il pubblico fa molto rumore. I miei giocatori sono avvertiti, fa parte del contesto. Saperlo prima è sempre meglio, sanno cosa aspettarsi". Dello stesso avviso, il portiere Hugo Lloris: "Ci sarà un clima ostile ma ci stiamo preparando a tutto, in silenzio, serenamente. Dovremo essere pronti ad alzare il nostro livello e superare noi stessi", ha spiegato il portiere campione del mondo. Un Marocco che finora ha subito una sola rete, su autogol, la cui stella più brillante sembra proprio il suo portiere Yassine Bounou: "E' anche merito della squadra - osserva Lloris - . Lui è il simbolo di questa solidità. È uno dei migliori portieri di questa competizione e questo è un punto di forza della squadra marocchina. È uno di quei giocatori chiave".
Prima africana a sfondare il muro dei quarti di un Mondiale, ora il Marocco non si pone più limiti: "Mi è stato chiesto se possiamo vincere la Coppa del Mondo e ho risposto: 'Perché no? Possiamo sognare, sognare non costa nulla'", ammette il ct dei marocchini Walid Regragui, sottolineando che "le nazioni europee sono abituate a vincere i Mondiali e noi abbiamo affrontato squadre di alto livello, non abbiamo avuto un percorso facile. Chiunque giocherà contro di noi avrà paura di noi adesso", ha rimarcato il francese Regragui, che non dimentica le sue origini e quelle di tanti suoi connazionali legati a doppio filo alla Francia dopo esserne stati colonia fino al 1956, data dell'indipendenza marocchina. "Una partita di calcio deve essere una festa, qualunque cosa accada - sentenzia Regragui - Che vinca la Francia o vinca il Marocco, festeggeremo insieme agli Champs-Élyse'es, viviamo insieme. Per tutti i cittadini con doppia nazionalità, sarà un momento emozionante. Non sono d'accordo con gli sfoghi avvenuti dopo la nostra vittoria contro il Belgio. Io sono contento per l'altra squadra che andrà in finale. Se passano i francesi, noi saremo dietro di loro, e viceversa, è solo calcio".
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A un passo dalla storia anche la Francia, visto che i transalpini non hanno mai giocato due finali di Coppa del mondo consecutive e soprattutto accedendo in finale avrebbero la possibilità, alzando ancora una volta la coppa, di eguagliare il record di Brasile e Italia di due Mondiali consecutivi vinti: "Faccio i complimenti a Regragui e al suo staff - ha esordito Deschamps alla vigilia - Hanno realizzato qualcosa di favoloso. Il Marocco è una squadra che ha una capacità difensiva molto buona. Questo non per ridimensionare questa squadra, ha un'organizzazione molto buona, molto razionale dove i giocatori si sentono bene. Con giocatori di qualità sul piano offensivo, capaci di far male", ha osservato Deschamps, il quale tuttavia punta forte sul dna dei suoi campioni: "Non esiste una ricetta miracolosa. Quattro anni fa, siamo arrivati in finale in un certo modo. La parola d'ordine è adattarsi. Mi adatto alle situazioni, ai giocatori. Voglio ottenere il meglio da ogni giocatore", ha spiegato il ct transalpino concludendo così: "La mia squadra non mi sorprende. C'è scelta di giocatori, alcuni di loro non avevano necessariamente esperienza internazionale. Non sai mai come possono reagire, soprattutto emotivamente. Gli allenatori fanno la loro parte. C'è una dinamica positiva che si è instaurata. Ogni giorno è un piacere stare con questo gruppo".
L'obiettivo per la Francia è di passarne ancora qualcuno in Qatar, se possibile fino a domenica 18 dicembre, data del 'Grand Final' contro l'Argentina di re Messi.