Dietro ai risultati sorprendenti dei club del Sud America non c'è il numero di partite giocate
Sud America alla conquista del Mondiale per Club. Uno dei temi che sta accompagnando il nuovo torneo negli States è l'equilibrio mai visto prima tra squadre sudamericane ed europee. Cartina tornasole di ciò è il Psg campione di tutto che, dopo aver rifilato un 5-0 all'Inter e un 4-0 all'Atletico Madrid, è caduto contro i campioni della Libertatores, il Botafogo. Ma i parigini non sono l'unica corazzata europea ad aver sofferto con squadre considerate inferiori: anche il Chelsea campione della Conference League, per esempio, è caduto sotto i colpi del Flamengo. E allora quali sono le cause dietro a queste apparenti sorprese? Alcuni parlano di stanchezza per le squadre del Vecchio continente dovuta all'eccessivo numero di partite, ma i dati suggeriscono qualcosa di diverso.
La differenza di condizione ed energie tra squadre europee e sudamericane non va cercata nel numero di partite disputate. A suggerirlo è un'analisi di Sofascore. Prendendo infatti in considerazione il periodo dal 14 giugno 2024 al 14 giugno 2025 (inizio del Mondiale per Club) risulta infatti che, tra le squadre che partecipano al Mondiale, i club ad aver giocato di più sono Flamengo (77), Botafogo (73), Fluminense (72) e Palmeiras (70). La prima europea è il Real Madrid, quinta, a quota 62, seguita a ruota dall'Inter a 59 e dal Psg a 58. E allora perché, contrariamente a quanto visto sempre o quasi nella storia della vecchia Coppa Intercontinentale, le grandi fanno così tanta fatica contro le sudamericane?
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Per capire questo livellamento bisogna partire da un paio di considerazioni. La prima, riguarda il livello tecnico/tattico delle squadre sudamericane: un tempo brasiliane e argentine si affidavano principalmente al talento individuale, oggi l'organizzazione è parte fondante del sistema di gioco di queste squadre. La fase difensiva è molto più curata che in passato, come dimostrano Botafogo (definiti da Luis Enrique "la miglior difesa affrontata nel corso di tutta la stagione") e River Plate.
La vera differenza di energie e condizione tra squadre sudamericane ed europee non va cercata nel numero di partite giocate ma nel momento della stagione. Le big del nostro calcio arrivano a questo Mondiale al termine di una stagione estenuante dal punto di vista fisico e mentale. Oltreoceano e non solo (anche i giapponesi dell'Urawa, per dire), invece, il torneo negli Usa è una parentesi inserita a stagione in corso. Un dettaglio non trascurabile che, tra l'altro, è sempre stato il problema storico delle sudamericane nel vecchio format della Coppa Intercontinentale: brasiliane e argentine non erano altro che comparse perché questo si giocava a fine dicembre, quando per loro la stagione era ormai finita.