Kalulu come quel turista gli Uffizi, Reijnders racconta la storia di quando faceva il cassiere, Di Gregorio chiama Ungaretti in aiuto
di Frank PiantanidaKALULU 3
È da cinque giorni che mi arrovello, che cerco di capire se sia possibile fare peggio di quel turista che per farsi una foto con il “Ritratto di Ferdinando de’ Medici”, quadro del Gabbiani esposto agli Uffizi, è inciampato all’indietro squarciando la tela. Ma il quinto giorno la ricerca ha trovato riposo: è possibile.
KOSTIC 4
Oggi sull’internet era tutto un “Kostic titolare con il City dopo un anno in prestito: può restare? Ecco cosa succede adesso?”. Clicchi, si apre e non c’è scritto niente. Come la sua partita.
REIJNDERS 8
Ha raccontato di quando riempiva gli scaffali e faceva il cassiere all’Aldi, una fase che gli ha fatto bene, benissimo: ha visto l’altro lato della medaglia e ha imparato a passare prodotti come pochi al mondo, prodotti di qualità con scontrino da 70 milioni.
DI GREGORIO 7
Le sue cinque, rocciose quanto inutili parate stanno come d’autunno sugli alberi le foglie. Cadono sul prato di questo tabellino sotto il vento del City, Ungaretti perdono, poesia.
VLAHOVIC 5
La sua partita è l’ennesimo viaggio alla ricerca di un regalo vero da fare ai tifosi della Juventus che ancora credono in lui, pochi. Non trova niente in giro per tutta la partita e torna a casa con l’ultima cosa che gli capita sotto tiro in una bancarella di souvenir per turisti. Non fatevi fregare.