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Fulmini e calcio, un pericolo concreto: i casi in cui un protocollo sicurezza avrebbe evitato morti e feriti

Dal 39enne morto in Perù colpito in campo da una scarica elettrica ai tanti feriti, alcuni dei quali ragazzini, che hanno la fortuna di poterlo ancora raccontare. La sicurezza dev'essere la priorità

di Max Cristina
29 Giu 2025 - 12:12
 © Getty Images

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Il protocollo studiato dalla FIFA per sospendere le partite durante un allerta meteo, seguendo le disposizioni delle autorità locali negli Stati Uniti, è mirato a prevenire possibili infortuni o, in caso più estremi ma non impossibili, danni peggiori come la morte. Come dopo le due ore di stop di Benfica-Chelsea per fulmini registrati nel raggio di 10 chilometri dal Bank of America Stadium di Charlotte, il malumore tra i tifosi allo stadio o davanti alla tv è presente, ma alla base c'è la priorità sia della FIFA che della polizia locale: la sicurezza di tutte le persone presenti a un evento all'esterno, dai giocatori alle persone presenti sugli spalti. Negli Stati Uniti gli incidenti dovuti a fulmini o maltempo non sono così rari, ma in tutto il mondo il rischio di rimanere folgorati da un fulmine è improbabile, ma la storia ci insegna che lo è meno di quanto si possa pensare.

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Nell'agosto 2024, per esempio, è stata sfiorata una tragedia in Svezia. Altro luogo, altre latitudine ma stesso rischio. In periferia di Stoccolma un'intera squadra giovanile ha rischiato la vita durante un allenamento, sorpresi da un fulmine durante la seduta. Otto ragazzi sono finiti d'urgenza in ospedale, tre dei quali in condizioni giudicate serie: "Sembrava fosse scoppiata una bomba". I ragazzi della squadra amatoriale non si erano fermati nonostante il forte temporale a Lidingo.

Restando in Europa ma trasferendoci coi ricordi in Germania, più precisamente in Sassonia a Brauensdorf, nel 2015 durante una partite di calcio sono rimaste ferite 26 persone dopo che un fulmine ha colpito il campo da gioco e un altro un albero nelle vicinanze. Tra i lesionati trasportati all'ospedale anche otto calciatori.

Nel 2019 un episodio analogo è capitato anche in Italia, a Battipaglia. La scarica elettrica è finita sul rettangolo di gioco durante una sfida per il campionato regionale Under 16 e due 15enni per l'onda d'urta provocato dal fulmine sono finiti in ospedale. Come al Viola Park quando una tragedia per lo stesso motivo fu, per fortuna, solo sfiorata.

Nell'aprile 2024, continuando con gli esempi, sono rimaste ferite 18 persone per colpa di un fulmine che si è abbattuto su un campo di calcio di una scuola superiore in Giappone. Un'emergenza medica che ha visto anche due ragazzi colpiti da arresto cardiaco, ma prontamente rianimati in campo.

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Ma la tragedia peggiore è avvenuta nel novembre 2024 in Perù quando un uomo è morto e cinque persone sono rimaste ferite dopo che un fulmine si è abbattuto su un campo di calcio in cui era in corso una partita. Il 39enne Jose Hugo de la Cruz Meza, colpito dalla scarica elettrica poco dopo che l'arbitro aveva ordinato la sospensione della partita, è morto sul colpo. Ad altre persone coinvolte sono state rinvenute gravi ustioni su tutto il corpo.

Insomma, in tutti questi casi solo dopo la tragedia consumata o sfiorata si è tornati a chiedere misure di sicurezza più stringenti, per prevenire incidenti di questo tipo o in altre condizioni metereologiche avverse. Come negli Stati Uniti, abbracciate dalla FIFA per il Mondiale per Club 2025 quanto per il Mondiale del 2026. Causando qualche disagio ovviamente, ipotizzando rinvii come nel caso dell'ottavo tra Inter e Fluminense, ma mettendo la salute di tutti al primo posto.

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