NAZIONALE

Nazionale, Ogbonna contro Mancini: "Stupito e amareggiato, la meritocrazia deve prevalere"

Il difensore azzurro contesta apertamente la scelta del ct Mancini: “Forse non ha tenuto in considerazione il campionato del West Ham”

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Ieri il ct Roberto Mancini ha reso noto ieri la lista dei 28 pre-convocati azzurri per Euro 2020 e nell’elenco non compare il nome di Angelo Ogbonna, che non l’ha presa affatto bene. Durante un’intervista al Corriere della Sera, il difensore del West Ham ha contestato apertamente la scelta del ct, accusandolo anche di averlo ignorato completamente o quasi, sia per le qualificazioni che per le amichevoli: “Sono molto stupito e anche amareggiato, forse non ha tenuto in considerazione il campionato del West Ham”.

Getty Images

“Eppure abbiamo lottato fino all’ultimo per la qualificazione in Champions League con il Chelsea di Jorginho e Palmieri, che è arrivato più in alto ma noi abbiamo dimostrato di non essere una squadra qualunque – ha aggiunto il centrale ex Juve e Torino, che in questa stagione è diventato il quarto italiano di sempre per presenze in Premier (163) e non riesce a trovare nessuna spiegazione alla sua esclusione - No, ma nello sport la meritocrazia dovrebbe prevalere, in base al campionato in cui uno gioca, alle statistiche, al valore del giocatore. E stavolta secondo me non ha prevalso”.

“Senza dubbio è stata la mia stagione migliore: dopo i 30 anni un difensore entra nella piena maturità e legge la partita diversamente” ha detto ancora Ogbonna, la cui ultima convocazione in azzurro risale però allo scorso ottobre per l'amichevole contro la Moldavia (quando è rimasto in panchina per 90 minuti). Se il centrale del West Ham non sarà all’Europeo, ci sarà invece Jorginho, che è appena stato inserito nella ‘squadra dell’anno’ della Champions League: “È sempre stato sottovalutato, magari per la sua statura, ma ha sempre fatto la differenza e con Sarri si è evoluto, è diventato il fulcro anche al Chelsea. La Premier ha cambiato pelle grazie ai tanti allenatori stranieri: è più tattica, più studiata. E in questo Jorginho ha cambiato molti scenari. Per la Nazionale è fondamentale, per la sua personalità e per la sua capacità di leggere i tempi della partita, soprattutto quando i ritmi si alzano”.

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