NATIONS LEAGUE

Nations League, Mancini verso Polonia-Italia: "Miglioriamo gara dopo gara"

Il ct azzurro: "Ho ancora qualche dubbio di formazione, se sta bene giocherà Chiellini"

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Torna la Nations League per la Nazionale italiana di Mancini e per gli Azzurri dopo i quattro punti raccolti contro Bosnia e Olanda, è tempo di far visita alla Polonia: "Ho ancora un paio di dubbi, devo valutare la condizione fisiche di alcuni calciatori, ma non sono troppi gli interrogativi in vista della partita di domani contro la Polonia" ha commentato il ct alla vigilia del match. 

Il primo quesito riguarda il ruolo da centravanti con Moise Kean, recente acquisto del Psg, che scalpita alle spalle di Immobile: "Loro come tutti gli altri vogliono giocare, ma abbiamo un modo di fare il nostro calcio che ci costringe a fare delle scelte e a sacrificare qualcuno in quella posizione. Kean sta bene, vedremo". Anche per quanto riguarda la difesa le scelte non sono state fatte, soprattutto per l'uomo da scegliere per contrastare Lewandowski: "Valuteremo con Chiellini nella rifinitura, se starà bene giocherà lui. L’Italia ha sempre avuto i migliori difensori al mondo e li ha anche oggi. Ciò non toglie che come squadra possiamo migliorare molto".

La crescita della Nazionale di Mancini è visibile nei numeri per la soddisfazione del ct azzurro: "Speravo che partita dopo partita la squadra migliorasse e così è stato. Molto bravi i ragazzi: il merito è loro, sono stati rapidi ad apprendere. Sono due partite importanti, non so se saranno già decisive. Turn over? Non abbiamo programmato niente. Prima questa gara contro la Polonia, poi valuteremo“, ha aggiunto il Ct azzurro che poi si è soffermato su Immobile: “Tutte le volte che ha giocato con noi ha sempre fatto bene. Se noi giocassimo 38 partite di seguito, segnerebbe 25 gol, purtroppo ci ritroviamo una volta ogni tanto e diventa più difficile. Siamo felici di avere Immobile, Belotti, Caputo, attaccanti molto bravi. Immobile, Belotti, Kean: tutti vogliono giocare, a nessuno piace stare in panchina. Noi sviluppiamo un determinato sistema di gioco, che fin qui ci ha regalato soddisfazioni, e qualcuno purtroppo deve soffrire".

Infine sulla questione stadi che per il presidente Figc Gravina non sono ancora da aprire: "Non è importante che io e lui la pensiamo diversamente, l'importante è che ci sia il rispetto".

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