GRAN PREMIO QATAR MOTOGP

Di Giannantonio brilla sotto i riflettori. Martin, Aleix Espargarò e Bastianini nel cono d'ombra

Nei giudizi del dopogara di Losail anche i protagonisti delle due classi più piccole

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Di Giannantonio brilla sotto i riflettori. Martin, Aleix Espargarò e Bastianini nel cono d'ombra - foto 1
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FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 10 Solo l'incertezza sul suo immediato futuro guasta in parte la festa per il primo successo in premier class che incornicia verso l'alto un weekend iniziato con il secondo posto nella Sprint e in generale un finale di campionato da media-punti titolo. Bravo anche a non fare... danni nei confronti dei superiori interessi Ducati (nel senso del team factory che però non ha gradito molto), senza per questo rinunciare a giocare le proprie carte, che erano davvero buone. Merita un posto nella MotoGP del prossimo anno? Certamente sì, ma servono anche serenità di giudizio e capacità di operare scelte lungimiranti. Anche se dovessero essere appunto dolorose" nel brevissimo termine.

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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 8,5

Solo di domenica. Pecco rimedia nel GP a una Sprint azzoppata dalle gomme fallate. Come poi capiterà al suo rivale a... gare invertite. Il campione in carica mette in pista uno scatto al semaforo da manuale e prova a vincere nonostante la verve di Di Giannantonio. Poi salva capra e cavoli nel "lungo" dalle parti della bandiera a scacchi e va a Valencia con un rassicurante margine di vantaggio. Missione compiuta: a Losail, intanto.

JORGE MARTIN: VOTO 7

Puntare l'indice accusatore sulle gomme è stata un po' la moda nel weekend del GP del Qatar. Certo, a vedere lo scarto prestazionale dello spagnolo tra la Sprint del sabato (vinta!) e la gara domenicale chiusa al margine basso della top ten c'è da dargli ragione. Di sicuro un po' scomposta la sua reazione davanti ai microfoni, soprattutto perché rilasciata a mente fredda e non condizionata dall'adrenalina dell'immediato dopogara. Anche perché fortuna e sfortuna si bilanciano sempre, nell'arco di un'intera stagione.

MARCO BEZZECCHI: VOTO 4

Se Di Giannantonio è il caso positivo di questo finale di stagione, Marco lo è certamente nella polarità opposta e quindi negativa. L'incidente in allenamento ha segnato per Marco una svolta netta e purtroppo per lui negativa. Tredicesimo sia al sabato che alla domenica, senza mai lasciare il segno, segnalando un'involuzione un po' preoccupante e un calo di motivazioni solo in parte giustificabile.

MAVERICK VINALES: VOTO 6,5

Salva in extremis il weekend Aprilia macchiato dalle gravi intemperanze del suo compagno di squadra. Sulla sua pista-feticcio, Maverick risale a testa bassa la classifica, ma si ferma ai piedi del podio, perso in volata con Marini. Sarebbe servito puntare la sveglia un quarto d'ora prima.

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ALEIX ESPARGARO: VOTO 4

Dispiace per l'incidente con Oliveira che lo ha costretto a dare forfait alla domenica, ma la manata sul casco a FRANCO MOBIDELLI (VOTO 6 di solidarietà ma gara - anzi gare -da dimenticare) è un gesto deprecabile e abbassa di nuovo la media dello spagnolo che aveva bisogno di riscattarsi dopo l'incubo malese.

LUCA MARINI: VOTO 8

Pole position e due passaggi sul terzo gradino del podio: un fine settimana con i fiocchi per il marchigiano che ha messo in pista una stagione di crescita continua. È certamente maturo per fare bene sulla Honda ufficiale: se c'è un giovane (però già dotato di una buona esperienza) in grado di provare ad illuminare l'attuale buio HRC forse è proprio Luca. Speriamo solo che la Casa stessa non lo seduca per poi magari abbandonarlo. Peccato per il GP un po' altalenante a Losail: con una prova più lineare avrebbe potuto davvero puntare a un gradino più alto.

ENEA BASTIANINI: VOTO 6

Le luci della ribalta di Sepang non si riaccendono a Losail pur con tutti i watt che illuminano a giorno il deserto qatariota. Nel dopogara formula accuse sibilline perché non del tutto circostanziate: non si capisce bene se ce l'abbia con le gomme, con la moto, con la concorrenza, con la sfortuna, che per certo lo ha colpito in pieno nella Sprint. Peccato perché la vittoria malese meritava un seguito all'altezza o almeno nello stesso solco virtuoso. Corre in rimonta e contribuisce alla causa-Bagnaia infilando Martin (ma lo ha fatto metà schieramento di partenza), chiudendo ottavo. Serve fare di più.

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JAUME MASIA: VOTO 7,5

Porta meritatamente a casa il titolo della Moto3, anche se lo fa al termine di una gara nella quale - per tutta la sua prima parte - si è dedicato ad infastidire il rivale Ayumu Sasaki, dimostrando una determinazione agonistica un po' troppo vicina alla mancanza di fair play. Peccato perché - a giudicare dal cambio di passo che lo ha portato a vincere gara e titolo - non ce ne sarebbe stato bisogno.

FERMIN ALDEGUER: VOTO 8,5

Il Fenomeno Fermin non si fa distrarre dalle voci di mercato sulla MotoGP e infila il terzo centro consecutivo (quarto della stagione) con una bella rimonta e un finale di gara in gestione che lo conferma come la grande rivelazione del Mondiale della classe di mezzo, senza nulla togliere naturalmente al suo connazionale e campione del mondo già sette giorni prima a Sepang Pedro Acosta.

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