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"Abbiamo iniziato la stagione con quella che doveva essere il simbolo dell'Unione, fra squadra, tifosi, società e stampa per cercare un'impresa e restare in Serie A, fino alla fine abbiamo combattuto per questo. Il mio sogno era quello di regalare la salvezza. Ora è tempo di metabolizzare la retrocessione, capire cosa si poteva fare meglio e quelle che abbiamo fatte bene, focalizzandoci con grande energia sulla prossima stagione per affrontare un campionato di Serie B che conosciamo e conoscete bene, e che ho avuto la fortuna di vincere due volte". Lo ha detto il General manager e direttore sportivo del Venezia, Filippo Antonelli, incontrando la stampa per un bilancio di fine anno. Circa la situazione del tecnico Di Francesco, ha ricordato che "quando abbiamo fatto il contratto, lo abbiamo fatto biennale, quindi senza sapere se fossimo rimasti in A. Metabolizziamo quanto successo, parliamo con il Comitato che gestisce la società e poi parliamo con Di Francesco, ma di certo il suo futuro non è mai stato legato al risultato. In questo momento, anche lui deve metabolizzare quanto successo. È una persona eccezionale, oltre ad essere un bravissimo allenatore, credo che si siederà volentieri con noi per parlare".
Circa i giocatori in bilico con altre società, Antonelli ha spiegato che "Stankovic aveva obbligo di riscatto in caso di Serie A, diritto in caso di retrocessione. Lo riscatteremo, ad 1,5 milioni e una percentuale che rimarrà all'Inter per il futuro, abbiamo la possibilità di farlo entro il 18 giugno. Zerbin era diritto, senza obbligo: tornerà al Napoli. Su Candé abbiamo un diritto: verrà riscattato, aveva una cifra stabilita per la Serie A e una più bassa per la B. Carboni ha diritto di riscatto e controriscatto per l'Inter. Per lui devo parlarne. Nicolussi Caviglia è già nostro. Marcandalli tornerà indietro. Radu aveva un contratto importante con l'Inter, noi ne abbiamo pagato una parte. Abbiamo Stankovic, Plizzari, Neri, penso che siamo a posto in porta".