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Juventus, Paratici: "Un problema lo stipendio di Ronaldo? Il suo valore va oltre lo sport"

Il dirigente bianconero sul futuro del portoghese: "E' importante per quello che rappresenta"

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La rabbia post Genoa, l'infortunio pre-Atalanta, il contratto che scade nel 2022 e le possibilità di addio: tante le questioni che hanno fatto da sfondo alla settimana di Cristiano Rolando. Su tutte quella relativa alla sua permanenza alla Juve anche la prossima stagione, con il peso di un ingaggio che rischia di essere troppo rilevante per le casse bianconere ma anche un freno per i sogni delle possibili pretendenti del portoghese. Un futuro che si chiarirà a breve, in ogni caso, anche se al momento la Juve, a parole almeno, giura di non aver alcuna intenzione di chiudere il sodalizio con il suo fuoriclasse: "Cristiano credo che sia non solo un calciatore, non solo un atleta, non solo uno sportivo - ha dichiarato il responsabile del mercato bianconero Fabio Paratici - ma ritengo che sia anche un personaggio a tutto tondo, di più alto livello, di più alto lignaggio, e credo che il suo salario comprenda tante cose che vanno al di là di quello che è. Ronaldo non è solo esclusivamente le reti che fa, come gioca, ma soprattutto lui è Ronaldo per quello che rappresenta per un club che lo tessera, per milioni e milioni di tifosi. Credo ci siano ricerche che dicono che è la persona più conosciuta nel mondo, da questo ne conseguono tutta una serie di considerazioni, quindi è un discorso a parte, come per pochi personaggi pubblici, non solo sportivi. Io li chiamo personaggi planetari che vanno al di fuori di una logica di calcio, di sport, diciamo che stiamo parlando di cose a tutto tondo".

Detto questo, in un periodo così, ha fatto anche discutere la sua assenza a Bergamo: "Ronaldo ha giocato tantissime partite, tra l'altro doveva fare una gestione diversa anche nelle tre della Nazionale, poi ha dovuto giocare perché il Portogallo doveva vincere anche la terza partita di qualificazione, per qualificarsi ai mondiali. Si è allenato anche questa settimana, ieri si sentiva un po' carico ai flessori, quindi il fatto di metterlo a rischio per una partita rispetto alle prossime che andremo a giocare, di comune accordo si è deciso che fosse la cosa migliore che stesse a riposo".

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