Dopo la rottura con i tifosi del Milan per la partenza a zero, oggi l'azzurro è arrivato ai ferri corti con il Psg: ogni trasferimento fa rumore
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Ormai è cosa certa: la storia tra Donnarumma e il Psg è ai titoli di coda. Dopo l'acquisto di Lucas Chevalier, promettente portiere francese del Lille, i francesi hanno deciso di dare escludere l'estremo difensore azzurro dalla lista dei convocati per la Supercoppa europea contro il Tottenham: Gigio, che ha il contratto in scadenza a giugno 2026, è stato messo alla porta e lascerà il club entro la fine dell'estate.
Secondo quanto filtra dall'entourage del portiere, le emozioni che prevalgono al momento sono delusione e amarezza: l'azzurro, protagonista della campagna trionfale in Champions League, è convinto di meritare tutt'altro rispetto e considerazione dai vertici della sua società. Alla base della rottura, l'impasse sul rinnovo di contratto: i francesi hanno offerto un rinnovo al ribasso (con una parte fissa e una variabile in base a prestazioni e presenze). Una proposta più o meno inaccettabile per uno dei leader della squadra nonché tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Entrambe le parti sono rimaste trincerate dietro le loro posizioni facendo si che la tensione crescesse giorno dopo giorno fino ad arrivare allo strappo finale: è improbabile che Gigio e i suoi agenti siedano di nuovo al tavolo del Psg per trattare un prolungamento. Uno scontro frontale impensabile fino a poco tempo fa: Donnarumma in ogni dichiarazione ribadiva la sua volontà di rimanere ancora per anni a Parigi. In due mesi, dalla vittoria della Champions League, il rapporto è deteriorato fino al punto di arrivare a questo lancio degli stracci con l'esclusione dalla squadra e, la probabile (attesa nelle prossime ore), replica del calciatore.
Un addio travagliato che Donnarumma aveva già vissuto al Milan. Anche in quel caso gli agenti del calciatore non trovarono l'accordo di rinnovo con il Diavolo: Gigio voleva 8 milioni, i rossoneri non erano disposti ad accontentarlo. In quella circostanza lo scontro fu più con i tifosi che con la società: da beniamino di casa, prodotto del settore giovanile, Gigio è improvvisamente diventato un ingrato, o meglio "Dollarumma". Paolo Maldini, al tempo dirigente del Diavolo, lo aveva difeso così: "La gente fa fatica a capire cosa voglia dire fare il professionista, si deve essere pronti a cambiare casacca. So che questa è una cosa difficile da accettare, ma è sempre più difficile trovare carriere che iniziano in un posto e finiscono in quel posto lì". Forse in questo caso Gigio non era pronto a "cambiare casacca", ma sarà costretto a farlo.