Da Pogba a Donnarumma: Re Mino Raiola trasforma l'estate in oro

L'agente, riabilitato dalla Corte Federale della Figc, si prepara a un mercato sontuoso. Come non mai...

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È il Re Mida del calciomercato. Anzi, il Re Mino, l'uomo che trasforma l'estate in oro. Mino Raiola si prepara a due mesi di roventi trattative che potrebbero arricchirlo come non mai. Dopo un anno, diciamo così, di transizione, il famoso agente, riabilitato dalla Corte Federale della Figc, è pronto a ripartire spostando tutte le sue pedine più prestigione. Da de Ligt a Pogba, passando per Donnarumma e Balotelli, Insigne e Manolas, per trattative che, tutte insieme, potrebbero raggiungere la cifra monstre di 400 milioni circa. Volete fare il calcolo delle sue commissioni? Meglio, davvero, di no.

Fatto sta che tutto quel che conta in un'estate di grandi rivoluzioni passerà una volta ancora da lui. Partiamo da de Ligt, per dirne uno: su di lui ci sono Barcellona, Juve e Psg. Il valore del cartellino si aggira tra i 70 e gli 80 milioni e lui, stando a quanto trapela, pretenderebbe per l'operazione una commissione di una ventina di milioni. Solo per un trasferimento. Vogliamo andare avanti? Pogba, ad esempio, che lo United farà quasi certamente partire (alle già citate pretendenti si può aggiungere il Real Madrid), è valutato oltre 150 milioni. Solita commissione del 20% circa et voilà, altri 30 milioni in saccoccia.

Inutile dire che il discorso può allargarsi a tutti gli uomini della sua scuderia. Donnarumma, ad esempio, vale 60 milioni circa (una decina di milioni per lui), più o meno la stessa cifra per cui de Laurentiis prenderebbe in considerazione una eventuale cessione di Lorenzo Insigne. Manolas, per il quale c'è una clausola da 36 milioni, è una goccia nel mare dei soldi che il super-agente è pronto a stendere sulla spiaggia della sua estate. Per non parlare di van de Beek, altro talento strappato con saggezza alla concorrenza e piazzato sotto la sua ricca e protettiva ala. Gli altri, ad esempio Balotelli, sono quasi un giochino per lui. Per Mario è evidente che la necessità sia quella di trovargli una squadra in grado di rilanciarlo. Perché? Perché la semina di oggi, e nessuno lo sa bene come lui, può essere il sontuoso raccolto di domani.

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