Ipotesi di allungamento di uno o due anni per il tecnico, che chiede un aumento di stipendio ed è nel mirino dei rossoneri
Il Bologna ha fretta di blindare Vincenzo Italiano, il tecnico che riportato nella bacheca rossoblù una Coppa dopo 51 anni. Il club emiliano non vuole correre rischi di perderlo, anche perché il suo nome è in cima alla lista del Milan per la rifondazione dopo una stagione da dimenticare. Finora non c'è stato alcun contratto tra Italiano, sotto contratto con i felsinei fino al 30 giugno 2026, e il club rossonero, che prima deve chiudere il discorso per il nuovo ds. E proprio Igli Tare, sempre più vicino a coprire il ruolo, considera l'attuale allenatore rossoblù la scelta ideale per il nuovo corso.
In questo scenario, dunque, il Bologna ha iniziato a mettere le basi per un rinnovo. Nel primo pomeriggio di mercoledì i due agenti di Italiano, Francesco Caliandro e Diego Nappi, si sono presentati nel quartier generale rossoblù a Casteldebole dove hanno incontrato i dirigenti per parlare appunto di futuro. Da una parte il Bologna non vuole rinunciare al suo allenatore e dall'altra Italiano sta bene a Bologna e non pensa ad andare via. "Qui si fanno le cose per bene e si può ancora crescere - ha detto la stessa sera della conquista della Coppa Italia - Secondo me si può ancora ottenere tanto qui".
Dall'altra parte il tecnico ha chiesto un importante adeguamento economico, dagli attuali 2,1 milioni di euro a circa 3 milioni (bonus compresi), oltre a rassicurazioni tecniche dal club per garantire un'ulteriore crescita della squadra che tanto ha fatto bene in questa stagione anche in caso di partenze eccellenti. La volontà è quella di proseguire insieme ma si è trattato di un colloquio interlocutorio, cui ne seguiranno altri: se le parti non arriveranno a un accordo (con nuova scadenza 2027 o 2028), il Milan proverà a inserirsi.
Venerdì intanto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, conferirà a Italiano il 'Nettuno d'Oro'. Il riconoscimento gli verrà consegnato alle 15 a Casteldebole. Il Nettuno d'Oro è un premio conferito dal Comune emiliano a partire dal 1974 ad aziende, cittadini, istituzioni e associazioni culturali che hanno onorato con la propria attività professionale e pubblica la città di Bologna.