TORINO

Belotti, ci risiamo: il Gallo ancora uomo-mercato a tre anni di distanza

Il campionato negativo del Torino ha contribuito a deprezzare il bomber, a cui sono interessati almeno quattro club di Serie A

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Il gallo ha le ali ma non può volare. Il Gallo, con la g maiuscola, vive la stessa situazione. Le qualità di Andrea Belotti sono sotto gli occhi di tutti, ma la difficile stagione del Torino rischia di limitare la carriera dell'attaccante a una dimensione inferiore rispetto alle sue potenzialità. Certo, un anno difficile può capitare a tutti i club, ma quello che più preoccupa è che la proprietà granata, a gennaio, ha operato solo in uscita, malgrado ci fossero già segnali di crisi tecnica.

I tifosi temono sia un segnale di ridimensionamento e lamentano pochi investimenti da parte di Urbano Cairo. Il presidente, già dopo la conquista dei preliminari di Europa League nel 2019, aveva chiarito che nel mercato estivo sarebbe arrivato solo Simone Verdi e che la missione sarebbe stata confermare tutto l'organico. Promessa mantenuta fino al mercato invernale, quando sono partiti Laxalt, Parigini, Bonifazi e Iago Falque, senza che venissero acquistate altre pedine. La squadra, in campo, è stata monotematica e prevedibile ed è scoppiata nella doppia umiliazione contro Atalanta (0-7 in casa) e Lecce (4-0 in trasferta). Nemmeno il cambio Mazzarri-Longo in panchina ha dato la scossa e ora, malgrado Cairo lo abbia sempre ritenuto praticamente incedibile, la partenza di Belotti potrebbe essere l'unica via per finanziare gli acquisti.

Il Gallo è legato alla città e alla tifoseria, ma senza un progetto serio potrebbe fare le valigie. Ci era andato vicino nell'estate del 2017, quando su di lui piombò il Milan, nel mercato firmato da Fassone e Mirabelli. Il bergamasco era reduce da una stagione strepitosa, con 26 gol segnati in campionato, e Cairo, per privarsene, pretendeva 90 milioni di euro: nel successivo rinnovo ha fissato la clausola di rescissione (valida per l'estero) a 100 milioni, a testimonianza della stima verso l'attaccante. Ma è una richiesta che certo non può essere fatta adesso. 

I motivi della svalutazione di Belotti sono vari: certamente la mancata qualificazione a Russia 2018 lo ha privato di una vetrina importante a livello mondiale; inoltre, ha un peso il citato rischio-ridimensionamento del Torino e non è da sottovalutare l'impatto che il coronavirus avrà sull'economia del calcio, con cartellini giocoforza svalutati. Se a questo ci aggiungiamo che Belotti negli ultimi tre anni non si è nemmeno avvicinato al picco di gol del 2016-17, si capisce che il deprezzamento è forte. Il Gallo ora vale sui 40 milioni e, con un ingaggio non impossibile (2.5 milioni a stagione), attrae di nuovo le attenzioni di molti club di Serie A. Su di lui è molto forte la Fiorentina, soprattutto nel caso di cessione di Chiesa. In seconda fila c'è il Napoli, che tuttavia ha il reparto-punte affollato da Mertens, Milik e Petagna e, per prendere Belotti, deve pensare ad almeno un'uscita. Ma nelle ultime ore è emerso anche l'interesse della Roma (che ha un 34enne Dzeko a contratto fino al 2022 per cinque milioni a stagione, e potrebbe liberarsene) e un ritorno di fiamma del Milan

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