Un milione di abitanti spalmati tra la parte antica e quella moderna della città. Traffico caotico, strisce pedonali messe lì quasi per decorare l'asfalto e il contrasto tra il vecchio e il nuovo, amplificato dalla presenza della Formula E, emanazione agonistica della mobilità del futuro. Il circuito è a 10 minuti di Taxi dal vecchio quartiere della Medina, sede dell'antico impero. Si tratta di uno dei luoghi più visitati del continente africano e sede di una Moschea simbolo per i musulmani, la Kutubiyya. Attorno alla grande piazza Jamaa el Fna, sede di mercatini all'aperto, si dipanano stradine strette, quelle popolate dai souk, luoghi presi d'assalto dai turisti, ma dove i turisti subiscono l'ovvia insistenza dei proprietari dei negozietti. Il circuito è nella parte nuova della città, quella trovi centri commerciali e hotel di lusso. Un tracciato che sfrutta una parte di pista permanente, mentre il resto è ricavato da strade normalmente aperte alla circolazione. A livello scenografico è tutto molto anonimo, nulla a che vedere con l'ambientazione della gara di Ryad. Più interessante invece il profilo tecnico di questo nastro d'asfalto, velocissimo e per questo complicato da interpretare per squadre e piloti considerando i consumi delle batterie.
Marrakech tra passato e futuro: la Formula E vicino ai souk
Uno sguardo alla città che sabato ospiterà il secondo round del Mondiale
Le notizie del giorno
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK