FORMULA 1

Sostenibilità e geopolitica: stop agli air show, ma che lentezza a sciogliere i nodi del presente!

Il tradizionale air show della Pattuglia Acrobatica Nazionale prima di GP di Imola e Monza potrebbe ben presto essere un ricordo .

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Se confermata, la notizia è di quelle che fanno rumore o - se preferite - frastuono, quello generato dai reattori dei velivoli delle nostre Frecce Tricolori o delle Red Arrows di Sua Maestà Elisabetta II: a partire dal Mondiale in rampa di lancio (ecco appunto) tra un paio di mesi in Bahrein, le pattuglie acrobatiche nazionali non faranno più parte del build-up dei Gran Premi di Formula Uno. La questione è da approfondire: per vederci meglio, oltre la... cortina fumogena di una Formula Uno che punta ad un futuro necessariamente "carbon neutral"ma è restia (anzi lenta, che è pure un contraddizione in termini) a risolvere i nodi del presente e quelli del recentissimo passato.

L'inchiesta della Federazione Internazionale dell'Automobile sui fatti del GP di Abu Dhabi dello scorso 12 dicembre è in corso, la Formula Uno attende... con fiducia che la Federazione si pronunci sull'operato dei propri uomini a Yas Marina. Ci vorranno ancora alcune settimane, visto che l'esito dell'inchiesta verrà annunciato in occasione del Consiglio Mondiale della FIA stessain programma tra due mesi in Bahrein, la settimana prima del primo GP del Mondiale! 

Tutti quanti nsomma - da Lewis Hamilton in giù - attendiamo di sapere se Michael Masi sarà ancora il Direttore di Gara. Intanto però il Mondiale decolla verso un futuro sempre più sostenibile e politically correct. Vietato, a partire da quest'anno, il sorvolo di Silverstone, Monza o Mexico City da parte delle pattuglie acrobatiche nazionali. A causa del loro impatto sull'ambiente e perché interpretabile  come "esibizione di muscoli" di carattere militare. Motivazioni ambientali quindi, ma anche geopolitiche.  A senso unico, però, come vedremo tra poco. Niente più Frecce Tricolori (e relative scie nel cielo) nei minuti che precedono il via dei GP iridati ad Imola e  Monza, tanto per fare l'esempio più significativo ed a noi caro o quantomeno vicino. Il tutto mentre - è notizia di questi giorni - i velivoli della PAN stanno già provando lo show tricolore sopra Bormio in vista delle Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.

Attenzione, non vi stiamo sottoponendo (tantomeno proponendo) una scelta di campo: si tratta solo di sottolineare - tornando all'inizio - quanto la Formula Uno stessa (se ci saranno conferme in proposito) metta nel mirino una curva lontana all'orizzonte senza curarsi del terreno immediatamente davanti alle ruote anteriori: Abu Dhabi 2021 e le Frecce Tricolori, le emozioni disegnate in cielo da piloti non meno abili di quelli sullo schieramento di partenza e quelle - sbiadite e costrette da due file di muri di cemento - di Jeddah. E già che ci siamo ( nell'area del Golfo): siamo fin da ora letteralmente con il naso all'insù, in attesa di assistere al sorvolo di Yas Marina o di Sakhir da parte dei giganteschi jet civili delle grandi compagnie di quei Paesi o magari degli innocui "tori rossi" (e volanti) prima del GP d'Austria. Il divieto non sembra infatti riguardare i velivoli dell'aviazione civile e commerciale, a patto che utilizzino carburanti "sostenibili". In linea con il piano della Formula Uno che... fa rotta verso la destinazione "carbon neutral" (impatto zero) da qui al 2030.

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