A FIORANO

Io, passeggero di Leclerc: l'emozione di provare una F1

Con Mission Winnow una giornata speciale a bordo di un bolide da 720 cavalli

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Emozione e adrenalina, un mix di sensazioni uniche. Provare una vera Formula 1 è qualcosa di unico, farlo da passeggero di Charles Leclerc amplifica tutto. Con la delusione per il Nurburgring alle spalle, il pilota Ferrari si è messo alla guida della 3-seater di Mission Winnow per farci vivere un'esperienza indimenticabile. 

Appuntamento a Fiorano, la leggera pioggia non spaventa: si va con le gomme rain. Leclerc è sorridente e scherza con noi, giusto per metterci a nostro agio: lui sembra divertirsi, noi siamo in estasi. Si parla di tutto, dal GP appena passato alla gara della MotoGP, fino alle sensazioni che proveremo quando saremo a bordo con lui. Ci tranquillizza, non bisogna avere paura ma solo godersi il momento. La macchina è lì nel box e i meccanici la accendono: il motore da 720 cavalli risuona alle 9 del mattino e dà la sveglia. Un rombo vero, quello di una volta.

La vestizione ti fa sentire già un pilota, unoi di quelli seri. Sottotuta, tuta, scarpe, guanti e balaclava rigorosamente ignifughi. L'adrenalina sale minuto dopo minuto, poi tocca a te. Il mondo si ferma quando metti le cuffie della radio e infili il casco. Tutto rallenta, ma in pista sai che sarà velocissimo. L'abitacolo è strettissimo, hai tutta la visuale libera davanti a te e c'è il casco di Leclerc (opaco e con una livrea bellissima) a pochi centimetri dal tuo.

Una stretta forte alle cinture e siamo pronti. L'ultimo gesto: abbassare la visiera, mentre vedi il giovane monegasco dare l'ok ai meccanici. Il motore, letteralmente al nostro fianco, si accende. Ora è tutto vero: siamo a bordo di una Formula 1 con alla guida Charles Leclerc, mica un autista qualunque. La prima accelerata ci stabilizza e ci fa prendere coscienza della situazione. Si va subito full gas anche perché chiedere a uno così di andare piano proprio non si può. La pista è umida e lui la sfrutta tutta: cordolo subito a destra e via verso la S, poi il ponte e la curva cieca che porta al tornantino. Non guardiamo il contachilometri digitale, siamo solo concentrati sulla strada: gli pneumatici sembrano addirittura al nostro fianco per la velocità alla quale tutto questo avviene. Paura mai, solo qualche brivido come quando, in fondo al rettilineo, nel giro lanciato, la frenata non arrivava mai e la curva si avvicinava. Impressionante, appunto, il punto di staccata di queste vetture, la velocità di percorrenza e avvertire la forza G sul collo. Cinque minuti, sicuramente i più intensi della nostra vita. Quando arriviamo ai box ci scappa da ridere da tanta è l'adrenalina: l'abbiamo fatto davvero. Sorride anche Leclerc, pronto a caricare il fratellino Arthur. "Mission" riuscita!

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