F1 2018, per fare carriera non basta più solo andare veloce

La modalità clou del gioco di Codemasters viene influenzata anche dai rapporti con i media

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Chiudendo l'era Ecclestone, la Formula 1 ha voltato pagina e non poteva non farlo anche chi con il grande circus dei motori ci gioca. E così, quello che sulla carta dovrebbe essere solo l'evoluzione di un titolo di successo, si trasforma con pochi accorgimenti in qualcosa di veramente nuovo. Stiamo parlando di F1 2018, ormai immancabile sequel del gioco di corse con licenza ufficale più amato e famoso del mondo, già disponibile per PS4, Xbox One e PC. Anche quest'anno i ragazzi di Codemasters si sono superati, riuscendo a non limitarsi alle consuete grafiche e piste aggiornate e poco più. Intendiamoci, ci sono tutti i piloti, le scuderie e i tracciati della stagione in corso, comprese le new entry Paul Ricard e Hockenheim, ma anche una variabile in più, che riesce ad accontentare i fedelissimi della serie. Al centro del progetto c'è la modalità carriera, che ha subito profondi ritocchi.

Ma prima di addentrarci nel cuore di F1 2018, vediamo cosa si troveranno di fronte i provetti campioni del mondo. Dal menu di accesso si potrà scegliere se dedicarsi a un Gran Premio veloce (compreso il weekend completo) o a un campionato intero, anche personalizzabile, passando per la modalità multigiocatore (con il nuovo sistema di Superlicenza ispirato alla F1 per corse online oneste e leali e con un matchmaking migliorato.) e a quella a tempo. C'è poi la modalità evento, che permette ai giocatori di vivere sfide particolari, con obiettivi che variano di volta in volta. Una chicca in più per uscire dala routine dei fine settimana di gara. E' stato inoltre ampliato il garage delle monoposto storiche, salite a venti, grazie all'aggiunta di Ferrari, Lotus e McLaren degli anni '70 e '80, alla Brawn del 2003 e alla Williams del 2009. Dunque, non soltanto presente, ma anche passato. Quanto alla guida, sono state introdotte la possibilità di controllare personalmente l'ERS (il sistema di recupero dell'energia del motor), oltre a una rinnovata gestione degli pneumatici: a livelo pro, infatti, si dovrà tenere conto della temepratura delle gomme sia nella parte interna, sia in quella esterna. Un parametro in più da controllare nell'ambito di un gameplay che prevede già numerose varianti di setup della vostra monoposto, resi ancora più fedeli anche grazie all'utilizzo dei dati reali di ciascuna monoposto.

L'attesa, comunque, era tutta per la modalità carriera, che quest'anno vede l'introduzione di un sistema di reputazione riferito al "voi pilota" basato su due scale di valore principali: da novellino a veterano e da sportività a spettacolarità. E come si evolvono questi parametri? Non più soltanto grazie ai risultati ottenuti in pista, ma pure in base alla relazione con i media. Al termine di ogni sessione, infatti, ci si dovrà presentare davanti ai giornalisti per rispondere alle domande di rito, che influenzeranno così la vostra carriera, i rapporti con la squadra, l'immagine che hanno di voi gli avversari e le future opzioni di contratto. Insomma, vi costrigneranno a diventare uno sportivo completo sotto ogni punto di vista. E questa novità ci ha convinto appieno perché aggiunge un po' di pepe a una fase che invece rischiava di essere sempre identica a se stessa. Nella nostra prova su PS4, la prima cosa che abbiamo voluto verificare è stata tuttavia la resa della visuale interna dell'abitacolo. Da quest'anno, infatti, sulle vetture di F1 è previsto il sistema di protezione del pilota denominato halo. E l'impatto è stata stupefacente perché vi fa davvero sembrare di essere all'interno di una sorta di astronavae a quattro ruote.

A livello di giocabilità e grafica, infine, c'è ben poco da dire. Il livello è altissimo e chiunque, dal novellino al pilota professionista, troverà pane per i suoi denti potendo variare i livelli di pressoché ogni parametro di guida e difficoltà. Fluidità e dettagli rasentano la perfezione, anche se alcuni intermezzi, soprattutto quelli riferiti alle novità delle modalità carriera (vedi giornalisti e personaggi ai box) sono un po' piatti. Benissimo, invece, i caricamenti, sempre molto veloci e ben accompagnati da immagini di alto livello. Anche l'audio, nell'abitacoloo e ambientale, ha fatto un passo avanti, rivelandosi ancora più realistico, come pure le reazioni della macchina al vostro stile di guida e alle modifiche e gli apprezzati comandi vocali. Insomma, un gioco di guida sempre più simulativo che, volendo, può diventare anche un arcade: F1 2018 è riuscito a fare centro pure stavolta. Adesso non resta che sedervi sul divano e aspettare lo spegnimento del semaforo.

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