Il campione del mondo del 2016 senza peli sulla lingua a proposito della domenica nera... delle Rosse
di Stefano Gatti© Getty Images
Inizia male per la Ferrrari la settimana che porta al Gran Premio d'Italia a Monza nel centenario dell'Autodromo Nazionale. Per meglio dire, finisce male il weekend del Gran Premio d'Olanda, nel quale una Rossa ha peraltro raggiunto il terzo gradino del podio. Piccante il commento di Nico Rosberg, che non si fa pregare per paragonare la strategia ferrarista a quella di un team di Formula 2 o Formula 3, parlando di inadeguateza dell'attuale cabina di regia rossa. Piccata la risposta di Mattia Binotto. Per la controprova, non serve attendere molto. I numeri del conto alla rovescia monzese sono ormai molto piccoli!
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"Non è possibile non trovare le gomme ai box! Binotto nega che servano cambiamenti, sta andando tutto bene. Ma quando arriverà il giorno? Non è possibile continuare così. Certe squadre di Formula 2 o di Formula 3 fanno un lavoro migliore della Ferrari a livello di pit stop e di strategia. Com'è possibile - in condizioni di gara normali - chiamare una macchina ai box e non essere pronti con tutti gli pneumatici? Prima o poi dovranno proprio decidersi a cambiare. Binotto dice spesso di essere un tecnico. Ecco, forse a volte sarebbe necessario un vertice composto da un tecnico e da un manager aziendale. Lo abbiamo visto a Spa e poi di nuovo in Olanda: la Ferrari sta rimanendo indietro sul ritmo-gara. Occorre riprendere a sviluppare la vettura nella giusta direzione’’.
Prontamente aggiornato sul giudizio tranchant di Nico al suo operato, il Team Principal ferrarista non si è fatto pregare per controbattere:
"Prima di tutto, è facile parlare dall'esterno ed è facile criticare. Noi però non abbiamo intenzione di fare cambiamenti di ruolo: questo per rispondere direttamente a Rosberg. Possiamo contare su gente in gamba nella nostra squadra: su questo non abbiamo il minimo dubbio. Per dare vita ad un grande team servono anni di esperienza: non vedo ragione per la quale dovrebbe essere di mezzo per noi".
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A proposito di dubbi, purtroppo la domenica di Zandvoort non ne lascia molti: l'errore ai box ed il passo gara non irresistibile (sarebbe andata anche peggio senza la safety car virtuale prima e quella reale poi) sono dati di fatto incontrovertibili e per fortuna ormai alle spalle. Alla Ferrari l'occasione di smentire Rosberg con i fatti si presenta subito ma il weekend del Gran Premio d'Italia è anche un'arma a doppio taglio. Le aspettative sono alte, anzi altissime, le chances di vincere esistono ma andranno perseguite e preparate con una precisione ed un'attenzione se possibile fuori dal comune (ma in fondo in Formula Uno è sempre così).
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Al di là delle caratteristiche del tracciato brianzolo - non proprio favorevoli alle doti della F1-75 - l'occasione speciale lo richiede, anzi lo esige: la gara di casa, il centenario dell'Autodromo, la necessità di salvare una stagione partita con i fuochi d'artificio ma tramontata due volte dopo essere stata "riaccesa" - non dimentichiamolo - dalle vittorie back-to-back di Sainz a Silverstone e di Leclerc a Spielberg ad inizio estate. Ecco, forse ancora più dello pneumatico posteriore destro mancante a Zandvoort e delle sentenze di Rosberg, a far male è la memoria ancora fresca di quei due successi netti e caldissimi dello scorso mese di luglio, quando lo spagnolo ed il monegasco guardarono entrambi dall'alto in basso un pilota Red Bull ed uno Mercedes e nulla era del tutto compromesso. Invece proprio all'indomani di quell'uno-due rosso Max Verstappen accese... i retrorazzi, scavando rapidamente l'abisso tra sè e la concorrenza.
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