GEMELLI... DIVERSI

Carriere parallele... ma non troppo: Max&Carlos 150, dal debutto di Melbourne al podio di Montreal

Sette anni fa il ferrarista ed il campione in carica sono stati compagni di squadra nella loro stagione del debutto.

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Hanno esordito entrambi sulla Toro Rosso a Melbourne nel 2015 ed a Montreal Max Verstappen e Carlos Sainz hanno festeggiato insieme sul podio il loro 150esimo Gran Premio, che li ha visti duellare per la vittoria nei dieci giri finali. Per il ferrarista - è arcinoto - si sarebbe trattato del primo successo nella massima formula. Sulla linea del traguardo è stato però il campione in carica a mettere a segno il sesto successo stagionale ed il 26esimo in carriera: uno in più di Lauda e Clark, solo uno in meno di Stewart, già nel mirino.  

Eppure sette anni fa in Australia le premesse erano state diverse. Entrambi al debutto nel Mondiale al volante della Toro Rosso STR10, Carlos e Max si erano messi in evidenza in qualifica tra il viali dell'Albert Park ed era stato il futuro ferrarista ad avere la meglio, "staccando" l'ottavo tempo e la quarta fila a fianco di Daniel Ricciardo con la sorella maggiore Red Bull, mentre Max aveva dovuto accontentarsi del dodicesimo tempo e quindi della sesta fila a fianco dell'ormai dimenticato Felipe Nasr con la Sauber-Ferrari.

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In gara poi l'olandese non era andato oltre l'undicesimo giro, tradito dal V6 turbo Renault, lo spagnolo invece aveva portato la sua monoposto fino al traguardo, classificandosi nono. Solo che, a quei primi due punti iridati nel GP del debutto, Carlos ne avrebbe aggiunti solo altri 16 nel corso del Mondiale (chiudendo la stagione d'esordio in quindicesima posizione). Max lo avrebbe più che... doppiato, totalizzandone 49 e classificandosi dodicesimo, sfiorando due volte il podio (quarto a Budapest ed Austin), a fronte di un settimo posto in Texas come "picco" stagionale di Carlos.

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Nel 2016 poi Sainz e Verstappen iniziarono il Mondiale ancora insieme, prima dello scambio "alla pari" (beh, mica tanto!) di Barcellona tra Max e Daniil Kvyat, con il russo "degradato" da Red Bull a Toro Rosso e Max vincitore all'esordio con RB nel GP di Spagna. Exploit che Sainz (rimasto in Toro Rosso fino al 2017, passando nel finale di stagione alla Renault) sta appunto ancora "impazientemente" inseguendo.

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Il resto è storia. Nel senso che Verstappen - sette anni dopo - è già entrato in quella della Formula Uno, mentre Sainz deve ancora trovarvi la propria collocazione. Questione di talento puro e di predestinazione appunto, molto prima che di "differenti opportunità, fortuna, insomma "sliding doos". Tanto è vero che l'olandese sta mettendo solide fondamenta alla sua candidatura al bis iridato, laddove Carlos (per dire della diversa prospettiva) si dice pronto a giurare fedeltà alla causa ferrarista, almeno per quest'anno affidata alle chances ed alle priorità del suo compagno di squadra Leclerc di reagire e di provare ad arginare l'attuale stato di grazia (e la fuga in classifica) del rivale numero uno.

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Resta però in qualche modo significativo che in Canada Max e Carlos abbiano festeggiato insieme sul podio (il quarto in comune nel Mondiale 2022) un anniversario per così dire "tondo": quello del 150esimo GP di entrambi, appunto. Tondo ma non proprio perfetto e "giottesco". Due anni fa a Spa-Francorchamps infatti Carlos non riuscì a prendere il via, tradito nei giri di schieramento dalla power unit Renault della sua McLaren. 

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