Il debutto di Pietro Fittipaldi sulla Haas nel prossimo GP di Sakhir riporta nel Mondiale una "famiglia da corsa" che mancava al via dei gran premi dal lontano 1994.
di Stefano Gatti
Ventisei anni dopo Christian Fittipaldi, la grande "dinastia" da corsa brasiliana torna ad affacciarsi sul palcoscenico del Mondiale di Formula Uno che l'aveva vista protagonista negli anni Settanta... del secolo scorso, grazie ai due titoli iridati conquistati da Emerson Fittipaldi prima con Lotus e poi McLaren. Ora tocca al nipote Pietro provare a cogliere la sua chance e nelle categorie minori si sta già mettendo in luce il fratello minore Enzo...
Prende il posto del "miracolato" Grosjean nel GP di Sakhir del prossimo fine settimana ma Pietro Fittipaldi ha lui pure già vissuto sulla sua pelle il lato drammatico e violento delle corse automobilistiche: è accaduto ai primi di maggio del 2018, quando la Rebellion che stava guidando nelle prove libere delle Sei Ore di Spa-Francorchamps tirò dritto alla famigerata Eau Rouge e l'impatto contro le protezioni gli procurò la frattura degli arti inferiori. Due anni e mezzo dopo, il 24enne Pietro è pronto per fare il suo esordio nel Mondiale nella... gara-due del Bahrein, sulla versione "outer track" del circuito di Sakhir. Un evento in qualche misura "storico", visto che il debutto di Pietro con la Haas segna il ritorno della famiglia Fittipaldi al via di una prova valida per il Mondiale, a ventisei anni di distanza dalle ultime esibizioni di Christian (Pietro sarebbe venuto al mondo solo un anno e mezzo più tardi), una quarantina di GP disputati con Minardi e Footwork tra il 1992 ed il 1994, prima di voltare pagina e dedicarsi alle gare Indy.
Prima di lui però le piste del Mondiale erano state frequentate da suo papà Wilson Fittipaldi (35 presenze tra il 1972 ed il 1975 al volante di Brabham e della... Fittipaldi e soprattutto di suo zio Emerson. Di tre anni minore di Wilson, Emerson Fittipaldi è stato uno dei grandi campioni degli anni Settanta, conquistando il titolo iridato nel 1972 con la Lotus e con la McLaren nel 1974, per poi tentare senza troppa fortuna la strada di Costruttore con la monoposto che portava il suo nome e chiudere la carriera oltreatlantico con due successi nella 500 Miglia di Indianapolis (1989 e 1993) ed un titolo CART (1993). Ma soprattutto aprendo la strada della Formula Uno ad altri suoi connazionali che - proprio seguendo le gesta di "El Rato" - avrebbero iniziato a lasciare il Brasile alla volta dell'Inghilterra, per prendere parte ai campionati minori (la Formula 3 britannica in particolare), inseguendo il sogno della Formula Uno. Un nome su tutti: Ayrton Senna.
Ora tocca a Pietro provare a ridare lustro al blasone di famiglia: l'occasione è per ora limitata al GP di Sakhir. Tutto starà poi a vedere se Grosjean sarà nelle condizioni di tornare al volante della sua monoposto per... l'ultimo giro di giostra nell'appuntamento di Abu Dhabi che chiude il Mondiale la seconda domenica di dicembre: passerella finale (Romain ed il suo compagno di squadra Kevin Magnussen non sono stati confermati) che la scuderia americana difficilmente gli negherà, nel caso Romain venisse dichiarato 'fit', idoneo. In ogni caso, tornando a Pietro, il suo ruolo da titolare sulla Haas è limitato a questo scorcio finale di stagione. Quella "posizione" nel team appartiene già per il 2021 (manca solo l'annuncio ufficiale) a Mick Schumacher ed a Nikita Mazepin. Per il giovane brasiliano, oltretutto, si profila all'orizzonte la sfida per un "posto al sole" con il proprio fratello minore Enzo (un nome, un destino?) che fa parte della squadra di giovani promesse della Ferrari Driver Academy e che sotto l'ala protettiva di Maranello nel 2018 ha vinto (con Prema) il titolo della Formula 4 italiana ed in questo 2020 ha debuttato (con HWA) nel campionato Europeo di Formula 3.